Al Principality Stadium di Cardiff Antthony Joshua ha battuto Joseph Parker ai punti conservando le cinture IBF e WBA dei pesi massimi e conquistando il titolo WBO strappandolo al pugile di origine samoana. E’ stato il primo incontro nella storia della boxe trasmesso in Italia in 4K HDR
“Don’t blink”. Così l’avevano presentata in Inghilterra questa sfida. Vietato perfino sbattere le palpebre se non si vuole rischiare di perdersi qualcosa. Tale e tanta è la precisione, la velocità, l’imprevedibilità dei due pugili. In realtà il match delude, scorrendo via senza sussulti. Quella costante sensazione che qualcosa di grande stia per accadere, rimane tale per tutte e 12 le riprese.
Joshua tiene il centro del ring e l’iniziativa, ma senza decisione. Perché sa che davanti c’è un avversario pronto a punirlo al minimo errore. E così nei primi 4 round accumula un leggero vantaggio, frutto di strategia, astuzia… e di quei 5 cm in più di altezza che gli danno un enorme vantaggio in allungo sul neozelandese.
Parker si fa preferire nella 5^ e nella 6^ ripresa, mentre Joshua usa il solito jab sinistro nella 7^ e nell’8^ per ristabilire le distanze col rivale sia sul ring che nei cartellini dei giudici. D’altronde Parker (24 successi su 24 match, 18 prima del limite), prima d’ora non aveva mai combattuto contro un campione di questo valore. Una ferita segna l’arcata sopracciliare sinistra del neozelandese e le ultime riprese che consegnano a Joshua la 21^ vittoria in carriera, la prima ai punti con verdetto unanime (118-110 per due giudici, 119-109 addirittura per il terzo giudice, connazionale di Parker).
Il ventottenne nato a Watford da una famiglia di origini nigeriane ha incassato una borsa di 20 milioni di euro (che si sommano ai 45 guadagnati in precedenza). Ora gli manca solo una cintura per la tanto attesa riunificazione: quella WBC, in mano allo statunitense Deontay Wilder. Un match da fare, un match che si farà. Magari non subito. Di sicuro in Gran Bretagna, su questo il clan di Joshua è stato chiaro.