Il 26 aprile del 1938 nasceva nell'Isola d'Istria Nino Benvenuti, una leggenda del pugilato italiano e internazionale, uno degli sportivi più amati di sempre. Campione olimpico ai Giochi di Roma '60, quando fu preferito perfino a Muhammad Ali. Mondiale dei Pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, iridato dei Pesi medi tra il 1967 e il 1970. Epica la "trilogia" con l'afroamericano Emile Griffith
Il 26 aprile del 1938 nasceva nell'Isola di Istria Nino Benvenuti, un mito del pugilato italiano e internazionale, uno degli sportivi più amati di sempre. Campione olimpico ai Giochi di Roma '60, quando fu "preferito" perfino a Muhammad Ali. Mondiale dei Pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, iridato dei Pesi medi tra il 1967 e il 1970. Epica la trilogia con l'afroamericano Griffith
Nino ha appena 22 anni quando corona il sogno di vincere le Olimpiadi, per giunta in casa, a Roma
Trionfa nei Pesi welter, vincendo tutti e quattro gli incontri previsti per conquistare l'Oro olimpico nella sua categoria
Oltre all'oro, Benvenuti si aggiudica anche l'ambita Coppa Val Barker come pugile tecnicamente migliore del torneo, "soffiandola" nientemeno che al mediomassimo Cassius Clay
La medaglia olimpica fu rubata a Benvenuti durante un viaggio in treno ma nel 2010 il Cio, in occasione del cinquantennale dell'evento, al Quirinale, gli ha fatto dono di una copia dell'originale
Sempre sorridente, elegante come la sua boxe. E bello...
Era chiamato il fidanzato d'Italia, amatissimo dalle donne
Nel 1961, dopo la vittoria olimpica e il passaggio al professionismo, sposò Giuliana Fonzari, da cui avrà quattro figli e ne adotteranno una quinta, una bimba tunisina
Il periodo più esaltante della sua carriera è senz'altro legato alla celebre "trilogia" di combattimenti con il pugile afroamericano Emile Griffith, campione mondiale dei pesi medi
Vincerà il primo (seguito in radio, nella notte, da 18 milioni di italiani) e il terzo degli incontri, la "bella", ai punti: è il 4 marzo del 1968 al Madison Square Garden di New York
Tanti anni dopo, Benvenuti non lasciò solo il vecchio avversario in lotta contro Alzheimer
Disse, Benvenuti: "Non puoi non diventare amico di un pugile con cui hai diviso la bellezza di 45 round!"
Nel 1961 aveva conquistato il suo primo alloro da pugile professionista battendo l'amico-rivale Tommaso Truppi per KO, all'undicesima ripresa
Tra il 1961 e il 1963 combatte 30 volte, uscendo sempre vittorioso dal ring, spesso prima del limite
Banvenuti nel 1961 prima della sfida con Catalano, qui al momento della pesa
Ma la rivalità storica - che dura ancora oggi - rimarrà quella con Sandro Mazzinghi, erano i "Coppi e Bartali" del pugilato. Il 18 giugno del 1965 a Milano, allo stadio di San Siro, il montante destro di Benvenuti mette al tappeto il toscano. E anche la rivincita andrà all'istriano, ai punti: in palio il Mondiale dei Pesi superwelter
Tra i match più duri nella carriera di Benvenuti quello con il cubano Luis Manuel Rodríguez, soprannominato "El Feo" (il brutto), che si è disputato il 22 novembre del 1969 al Palaeur di Roma
Benvenuti subisce delle brutte ferite al naso e al sopracciglio sinistro, sembra spacciato... ma all'undicesima ripresa riesce nell'impresa di mettere ko lo sfidante con un gancio sinistro
Dopo la vittoria contro Rodriguez, Benvenuti vola a Sydney per affrontare il boxer locale Tom Bethea. Nel primo dei due match l'australiano rompe una costola all'italiano, costretto ad abbandonare. Ma Nino si rifarà nel match successivo, mantenendo il doppio titolo mondiale WBC e WBA
Benvenuti ha sempre detto: "Sono nato per fare il pugile"
La carriera pugilistica di Nino comincia presto, a 13 anni, "contagiato" dalla passione del padre per la boxe. Da dilettante ha vinto due volte l'oro europeo, nel '57 e nel '59. Fino al tetto del mondo
Nel momento più alto della sua storia sportiva incontra un outsider (Benvenuti stesso lo definì "un oggetto misterioso") che di lì a poco sarà famoso in tutto il mondo: l'indioargentino Carlos Monzón. Il 7 novembre 1970 a Roma lo sfidante vince per fuori combattimento alla dodicesima ripresa. Torna in patria da eroe: duecentomila persone salutano il nuovo campione del mondo
L'8 aprile - sei mesi dopo - Monzón si ripete nella rivincita a Montecarlo, che si chiude al terzo round per getto della spugna e segna la fine della carriera per Nino Benvenuti
Nino può, certo, ritenersi soddisfatto di una carriera fenomenale: in totale 90 incontri, di cui 82 vittorie (35 per KO), un pari e 7 sconfitte
Nel 1969 aveva già debuttato al cinema, al fianco di Giuliano Gemma - che sarà uno dei suoi più cari amici - nello spaghetti-western di Duccio Tessari "Vivi o preferibilmente morti"
Dopo il divorzio con la prima moglie, nel 1998 sposa Nadia Bertorello, dalla quale aveva già avuto una figlia
Una storia da romanzo, un grande amore!
Nel 2008 torna al cinema nel doppio ruolo di consulente e interprete di "Carnera - The Walking Mountain" (2008), per la regia di Renzo Martinelli
Il 7 maggio del 2015 all'inaugurazione della "Walk of Fame" dedicata ai cento grandi campioni dello sport italiano al Foro Italico
Sempre attento alle cause benefiche, è stato più volte testimonial FAO per la Giornata mondiale dell'alimentazione
Benvenuti, Roberto Cammarelle e Patrizio Oliva all'anteprima de "Il grande match", il film del 2013 diretto da Peter Segal con protagonisti Sylvester Stallone e Robert De Niro
È stato anche arbitro... per gioco: con Lucio Dalla e Gianni Morandi in un varietà televisivo
I guantoni utilizzati alle Olimpiadi di Roma del 1960 in esposizione al Museo Nazionale del Pugilato
La International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame lo hanno riconosciuto fra i più grandi pugili di tutti i tempi