Il 18 luglio 1976 a Montreal, l'allora 14enne rumena è stata la prima atleta di sempre a ottenere un 10 alle Olimpiadi. A 43 anni di distanza Nadia Comaneci ha deciso di celebrare con un video sui social la sua impresa, che colse di sorpresa anche gli addetti al tabellone
La celebrazione è arrivata dalla diretta interessata via social, con una ruota perfetta eseguita in riva al mare nonostante i 57 anni e gli oltre quattro decenni di distanza da una gara rimasta nella leggenda. Nadia Comaneci, una delle medaglie d’oro più famose della storia delle olimpiadi, ha festeggiato con un video l’impresa che le ha cambiato la vita e l’ha resa una delle atlete immortali - entrate nella storia non solo della ginnastica, ma dello sport in generale. Una ragione in più per rivedere e godere di nuovo della bellezza dell’esercizio perfetto eseguito il 18 luglio 1976 sulla pedana di Montreal e scherzare della sua impresa – come fatto dal figlio che sempre sui social ha fatto “spaventare” la madre, impegnata a fare una verticale: “Il rapporto con il mio corpo è sempre stato molto buono – spiega a chi gli ha chiesto quale sia il suo approccio da ex atleta e lontano dalle gare ormai da tempo - Mi sento bene e continuo ad esercitarmi. Per un atleta è fondamentale e cerco di stimolare i ragazzi a fare altrettanto”. E i risultati si vedono, anche a 43 anni di distanza dal giorno in cui ha conquistato il mondo intero.
Il primo 10 nella storia della ginnastica alle Olimpiadi
Il concetto di perfezione nella ginnastica infatti è sempre stato molto labile, almeno prima dell’arrivo della 14enne rumena durante le Olimpiadi di Montreal 1976 - che stupì tutti quanti con un’esecuzione che non lasciò spazio a critiche e a voti inferiori al 10. Il massimo, mai raggiunto in precedenza. Una prestazione rimasta nella storia dello sport: “Quel giorno segnò la mia vita per sempre – ha raccontato qualche tempo fa, alla soglia dei 50 anni – È stata la svolta che segna un’intera esistenza. Non è stato solo la conquista di una medaglia o la notorietà improvvisa: ha indicato un cammino dal quale non sarei più riuscita a tornare indietro. La ginnastica mi ha dato tutto: i valori, il senso della sfida, la passione, le motivazioni, lo spirito di gruppo”.
Un’impresa non replicabile e che nessuno si aspettava
Comaneci in quella Olimpiade conquistò altre due medaglie d’oro, sia nella prova individuale con tutti gli attrezzi che alla trave; oltre a un secondo posto nella prova a squadre e a una medaglia di bronzo nel corpo libero. In quell’edizione di Montreal del 1976, Comaneci ricevette in tutto sette 10: una prestazione che non è replicabile al giorno d’oggi perché dal 1997 l’età minima per partecipare alle Olimpiadi è di 16 anni (oltre al fatto che dal 2006 è cambiato il sistema di assegnazione dei punteggi e non è più possibile ottenere un 10 perfetto). Anche all’epoca però nessuno immaginava potesse accadere, tanto che quando alcuni responsabili della Omega – l’azienda svizzera responsabile degli orologi utilizzati alle Olimpiadi – chiesero al CIO se nei tabelloni dovesse essere prevista una seconda cifra prima della virgola, la risposta fu un “no” secco. Non era possibile che un atleta ricevesse un 10. Dopo l’esecuzione della Comaneci alle parallele asimmetriche dovettero ricredersi e correre ai ripari: il 10 sul tabellone a quel punto non si poteva inserire e si optò per un 1.00, tanto che la stessa atleta non aveva capito quale fosse la sua valutazione. “Pensavo si partisse da uno e poi salissero fino ad arrivare a 9 e qualcosa”. Quello invece era il 10 della consacrazione, quello che le ha cambiato la vita.