Il peso superleggero era ricoverato da venerdì scorso in ospedale dopo essersi sentito male al termine dell’incontro perso contro il portoricano Subriel Matias
Il pugile di San Pietroburgo, 28 anni, peso superleggero, è morto nell'ospedale del Maryland dove era ricoverato da venerdì scorso dopo essersi sentito male al termine del match perso contro il portoricano Subriel Matias a Oxon Hill. Ne dà notizia la federboxe russa. "La federazione russa esprime le sue più profonde condoglianze alla famiglia di Maxim", è scritto in una nota diffusa dall'ente.
Nel corso del match Dadashev, che dopo essere passato professionista nel 2016 aveva sempre vissuto e combattuto negli Usa, era stato ripetutamente colpito dall'avversario, ed era stato invitato ad abbandonare dal suo tecnico Buddy McGirt. Ma si era rifiutato, e alla fine era stato McGirt a gettare la spugna.
L'incontro doveva dare la possibilità al vincitore di sfidare il campione del mondo Ibf della categoria Josh Taylor, e subito dopo la proclamazione del verdetto, il pugile originario di San Pietroburgo si era sentito male. Trasportato all 'UM Prince George's Hospital Center', era stato operato immediatamente per un ematoma al cervello e poi messo in stato in coma farmacologico indotto. Ora la notizia che non ce l'ha fatta.