Lo Speciale "Gli Eroi dell'Arena". I 50 anni del Signore degli Anelli

Altri Sport

50 anni e la serenità di chi si guarda indietro consapevole di aver fatto il massimo. E di non avere rimpianti. La carriera di Jury Chechi può essere riassunta in quattro immagini: due esaltanti, due sportivamente drammatiche. L’oro di Atlanta, il punto più alto di una carriera perfetta. Il bronzo di Atene, a quasi 35 anni, il finale di carriera perfetto. Ma anche due infortuni, che gli hanno fatto saltare due Olimpiadi. Appuntamento con lo Speciale "Gli Eroi dell'Arena", in onda oggi su Sky Sport Arena

JURI CHECHI METTE ALL'ASTA I SUOI TROFEI PER SALVARE UNA PALESTRA

DAZN1 SUL CANALE 209 DI SKY: LA GUIDA

Comincia da Prato lavventura umana e sportiva di Jury Chechi, che alle elementari si innamora della ginnastica e scrive in un tema “da grande voglio vincere le Olimpiadi”. Comincia all’Etruria con Tiziano Adolfetti, continua a Varese con Bruno Franceschetti, azzurro ai tempi di Menichelli, per il salto di qualità. A 15 anni Jury entra in convitto per studiare anche da campione. Con lui in Nazionale compagni che, in quegli anni, formeranno un gruppo fortissimo, di cui lui risulta essere la punta. Un percorso da predestinato con la differenza che i predestinati, per definizione, non dovrebbero trovare troppi ostacoli sulla propria strada.

Barcellona 1992: il tendine di Achille lo tradisce a un mese dalle Olimpiadi. E’ l’astro nascente della ginnastica mondiale, tre medaglie quasi sicure: corpo libero, anelli e concorso generale. Tutto sfumato in un attimo. Non solo, anche tutta una carriera messa in discussione. Nonostante l’operazione, Jury Chechi non torna strutturalmente lo stesso di prima. Come corpoliberista non può più eccellere ed ecco dunque la trasformazione in specialista degli anelli. Il Signore degli Anelli, un titolo probabilmente scontato al quale lui, da appassionato tolkieniano, rimarrà sempre particolarmente legato.

Passano quattro anni, nel frattempo Jury torna e, agli anelli, vince un mondiale dopo altro: alla fine saranno cinque consecutivi. L’appuntamento più importante è però quello olimpico e qui la tensione si fa sentire. Tra le qualificazioni e la prova finale passano cinque giorni di autentica passione. In allenamento sembra bloccato, ma a pochi istanti dall’esercizio, parlando con Bruno Franceschetti (nella foto qui sotto), il suo mentore, trova consapevolezza. “Ho scelto di non aver paura”. E la performance è da fenomeno.

Tolto il peso dell’oro obbligato, Chechi, da tempo personaggio universalmente riconosciuto, una sorta di eroe nazionalpopolare, perde qualche stimolo. “Mi allenavo regolarmente, con professionalità, ma non come prima di Atlanta. Forse da questo è dipeso il mio infortunio”. Il secondo infortunio, quello che appare come la pietra tombale sul suo percorso sportivo, ancora una volta prima di un appuntamento olimpico che lo vede comunque favorito. Un altro tendine, questa volta il brachiale: dopo Barcellona ‘92, Jury Chechi salta anche Sydney 2000.

Decide di smettere e sembra anche una decisione naturale: per i risultati ottenuti, per la gravità dell’infortunio, per l’anagrafe. Ma a 34 anni, è il 2003, per una promessa fatta al padre, cambia idea“Se guarisci torno a gareggiare”: papà guarisce e Jury comunica a Bruno Franceschetti di voler prendere parte alle Olimpiadi di Atene. E’ il portabandiera azzurro alla cerimonia inaugurale, poi arriva il bronzo nella gara più contestata della storia recente della ginnastica: vince il greco in Grecia, un verdetto che da subito appare senza senso. Ma l’Italia è comunque orgogliosa del suo campione, che a questo punto dice davvero basta.

Casa sua oggi è molto elegante, di un’eleganza minimal. Si fa fatica a trovare una foto, un cimelio, un ricordo del passato. “Non volevo che i miei figli a scuola alla domanda: cosa fa tuo papà, rispondessero, firma autografi".

Ora i figli sono grandi, Jury ha 50 anni e autografi ne firma ancora. Ma può guardare al passato senza rimpianti e al futuro con la serenità di chi ha ancora tanto da dare. Anche alla sua prima palestra, salvata grazie alla messa all’asta di alcuni suoi trofei. Un altro obiettivo centrato, da chi nelle difficoltà sa sempre tirare fuori il meglio.

Lo Speciale di Alessandro Acton, "Jury Chechi- Gli Eroi dell'Arena" è in onda oggi, venerdi 11 ottobre, alle 18.15 e 23 su Sky Sport Arena e alle 20.45 su Sky Sport Uno.