Zanardi migliora a due mesi dall'incidente: ora respira in maniera autonoma

il comunicato
Lia Capizzi

Lia Capizzi

Due mesi fa l’incidente di Alex in handbike nei pressi di Pienza. Il nuovo bollettino medico dell’Ospedale San Raffaele di Milano cita "miglioramenti clinici sostanziali". Zanardi resta ricoverato in Terapia Intensiva ma non ha più bisogno dell’ausilio di macchinari

Alex respira in modo autonomo, è questa la notizia estremamente positiva. Non è più intubato, non è più attaccato ad alcun macchinario. Resta però un paziente ancora troppo debole, con poche difese immunitarie, il rischio di una possibile infezione è sempre dietro l'angolo ecco perché è preferibile farlo rimanere in Terapia Intensiva nell'Unità diretta dal professor Luigi Beretta all'Ospedale San Raffaele di Milano. I miglioramenti clinici non riguardano l'aspetto neurologico che è un discorso totalmente diverso dall'aspetto legato alla neuro rianimazione. E' dunque prematuro fare qualsiasi tipo di previsione su quando Alex potrebbe risvegliarsi o quando potrebbe riprendere conoscenza. Zanardi deve ancora smaltire del tutto l’effetto dell’anestesia somministrata nell'intervento chirurgico dello scorso 25 luglio, il quarto intervento nel giro di un mese a cui era stato sottoposto il campione. Era appena stato trasferito al San Raffaele di Milano, dopo soli 3 giorni nel centro di Riabilitazione a Costa Masnaga in Brianza, con il cervello in grave sofferenza, si era resa necessità una delicata operazione durata 5 ore per arginare le complicanze dovute al trauma cranico primitivo, cioè il danno primario causato dall'incidente dello scorso 19 giugno: la curva in discesa nei pressi di Pienza, la sua handbike che sbanda e l'impatto terribile contro un Tir che stava salendo in direzione opposta. A due mesi esatti da quello schianto Alex continua a lottare. Non sarebbe Zanardi del resto, il fenomeno che conosciamo, l'uomo delle continue sfide con i propri limiti, delle rinnovate imprese sportive. La moglie Daniela gli è sempre accanto nonostante le limitazioni sull'orario delle visite, non più di un'ora e mezza al giorno come è prassi in qualsiasi reparto di terapia intensiva. E’ lei è l'angelo custode silenzioso di Alex, è la roccia della famiglia che comprendere il figlio Niccolò e la mamma di Alex, la signora Anna. Una famiglia che ha alle spalle un mondo intero che continua a tifare: Forza Alex.