Dpcm Covid-19, Malagò: "Vanificati tutti gli sforzi dello sport". Spadafora replica

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Conference call nel pomeriggio tra i vertici dello sport italiano, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri dello Sport (Spadafora) e dell'Economia (Gualtieri). Il numero uno del Coni Malagò: "Chi ha investito sulla sicurezza ha visto i suoi sforzi vanificati. La call con il governo un minestrone in cui erano rappresentati interessi diversi uno dall'altro". E Spadafora: "Misure necessarie. Mi sarei aspettato dal Coni parole di unità"

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Dopo il Dpcm varato il 24 ottobre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro dell’Economia Gualtieri e il collega dello sport Spadafora hanno riunito i vertici dello sport in una conference call. Obiettivo discutere del nuovo Decreto ristoro a favore delle attività penalizzate dalle nuove chiusure decise per limitare i contagi da coronavirus. Il presidente del Coni Giovanni Malagò a fine summit ha commentato così: “E' stato un formidabile minestrone, in cui mi sono sentito anche in difficoltà. Ringrazio dell'invito ma erano rappresentati interessi completamente diversi uno dall'altro. Prendiamo atto e speriamo che il 24 novembre (data di scadenza delle norme del Dpcm varate il 24 ottobre ndr), facendoci il segno della croce, sarà possibile essere coinvolti preventivamente, perché forse sfugge a questo Governo che certe dinamiche ci mettono in difficoltà con il nostro mondo".

Malagò ha poi aggiunto riferendo al Consiglio nazionale del Coni: "Quando ti ritrovi al tavolo Gandini (presidente della Lega Basket e del Comitato 4.0, ndr) in rappresentanza di tutte le Leghe, ha proseguito Malagò, non capisco cosa possa avere a che fare con noi, è emersa una polemica serena ma forte. E' stato un formidabile minestrone, in cui mi sono sentito anche in difficoltà

Malagò: “Il Dpcm ci ha lasciati molto male”

Sempre dal Consiglio Nazionale, Malagò ha aggiunto: “Il Dpcm ci ha lasciati molto male. La maggior parte degli sport sono coinvolti perché svolgono in palestra e nelle piscine. E' stato calato dall'alto anche perché i dati certificavano che i compiti a casa erano stati fatti bene come dicono tutti i verbali dei controlli. Chi ha investito in questi giorni sulla sicurezza rispettando le regole, ha visto il suo impegno vanificarsi. Si erano create delle aspettative che sono rimaste deluse". E ancora: “Mi è dispiaciuto che la settimana precedente siamo stati coinvolti con grandissima abnegazione per preparare protocolli estremamente articolati e complessi e mi risulta che su circa 300 tra controlli e ispezioni non c'è un verbale che rilevi cose non fatte bene". Qualcosa per Malagò non ha funzionato “sotto il profilo della gestione umana. La barca – ha proseguito - va verso la direzione dello stop totale. Speriamo che entro il 24 novembre questa curva fletta, per dare speranza". E sugli aiuti che dovrebbero arrivare allo sport, il numero uno del Coni ha sottolineato: “Per la salvaguardia dei lavoratori sportivi serve salvaguardare il datore di lavoro. Mi dicono che stanzieranno il doppio della cifra, è fondamentale la tempistica. Dico grazie, ma sto ancora aspettando quelli di aprile, maggio e giugno?".

Malagò: “I contagi nel calcio? Succede quando esci da ‘bolla’”

"Il problema dei contagi non è solo nel calcio, anche se stupisce il numero di positivi in questo sport visti i tantissimi controlli. Noi in realtà ci siamo abituati a non avere casi positivi lo scorso anno nel campionato di calcio, ma accadeva perché i giocatori erano in una bolla e quando sono usciti sono arrivati i contagi. E' successo anche a Orlando della Nba". E sui lavoratori sportivi: “Tema prioritario è che qualsiasi lavoratore sportivo si salvaguarda non solo col sostegno ma preservando il suo posto di lavoro dopo la pandemia”.

Spadafora: “Decreto subito esecutivo”

Subito dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del Decreto ristoro, il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha analizzato le nuove misure in una diretta Facebook: "Poco fa abbiamo approvato un decreto con misure in favore del mondo dello sport che sarà immediatamente esecutivo. Io sono il primo ad essere dispiaciuto per le misure prese dal Dpcm, ma sono state necessarie, e capisco la rabbia e la preoccupazione di chi sta facendo enormi sacrifici

Spadafora: “La riforma dello sport va avanti”

"La riforma dello sport va portata avanti, nonostante l'emergenza. Mi spiace molto – ha aggiunto Spadafora - e mi rammarica che il Coni dica certe cose, parlando di 'esercizio al limite dell'autolesionismo' per una riforma che intende salvaguardare gli operatori sportivi. Non è una frase corretta in questo momento. Se ci sono ora delle difficoltà generali non vuol dire che non si debba aiutarli e, superata questa crisi, abbiano una legge che li tutela. E questa riforma è utile per risolvere anche il tema dello sport di vertice, non esiste nessun altri strumento - ha aggiunto Spadafora -. Va portata avanti, ci sono tanti argomenti che vanno normati, solo con una legge. In questa fase mi sarei aspettato dal Coni parole di unità e di proposta di collaborazione, un clima un po' più. Io ci metto la faccia e mi prendo le mie responsabilità”.

800 euro ai collaboratori sportivi

Nel Decreto ristoro, spiegato dal Premier Conte in una conferenza stampa serale, sono disponibili anche risorse per i collaboratori sportivi: “Viene aumentato a 800 euro il contributo e sarà disponibile in automatico, senza dover fare altre domande, per questo mese. Verrà poi raddoppiato, sempre senza fare altre domande, il contributo a fondo perduto per società avevano già ricevuto dal Mise o dal Dipartimento per lo Sport, in tutto quasi 30 mila soggetti”. Altri “cento milioni” poi “sono stati messi a disposizione dell’Istituto per il Credito per concedere prestiti per le aziende più grandi. Ora mi rimetto al lavoro per rendere tutte queste misure

immediatamente operative".