Mike Tyson: "Mi sballo col veleno di un rospo, dopo tutto il resto è amore"

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Le sue parole al New York Post: "Mi ha reso più creativo e mi aiuta a concentrarmi". Si tratta del rospo del deserto di Sonora, che può essere fumato per produrre un breve viaggio psichedelico. "Al mio primo trip sono 'morto', il rospo mi ha insegnato che non sarò qui per sempre"

"Lo scopo del rospo è raggiungere il tuo massimo potenziale. Ora guardo il mondo in modo diverso. Siamo tutti uguali. Tutto è amore". A dirlo è Mike Tyson. L'ex campionissimo della boxe è intervenuto al New York Post durante una conferenza a Miami dedicata a psichedelici, microdosaggio e medicina. Il rospo in questione, spiega sempre il Post, è un "Bufo alvarius", un anfibio del Messico altrimenti noto come il rospo del deserto di Sonora. Trascorre sette mesi all'anno vivendo sottoterra, ma quando è attivo, il suo veleno può essere fumato per produrre un breve viaggio psicoattivo. Utilizzo? Nei rituali di guarigione tradizionali, ma ora la sua popolarità è aumentata.

"Il rospo spoglia l'ego, ora sono più creativo e concentrato"

"Nei miei viaggi ho visto che la morte è bella - dice Tyson, che ha dichiarato di essere 'morto' nel suo primo (di cinquantatré) trip -. La vita e la morte devono essere entrambe belle, ma la morte ha una cattiva reputazione. Il rospo mi ha insegnato che non sarò qui per sempre. C'è una data di scadenza". Tyson lo ha scoperto quattro anni fa, per sfida, parola sua: "Al tempo usavo droghe pesanti come la cocaina, quindi perché non provarlo? Ero un relitto. L'avversario più duro che avessi mai affrontato era me stesso. Avevo una bassa autostima. Le persone con un grande ego spesso hanno una bassa autostima. Il rospo spoglia l'ego". E aggiunge: "Mi ha reso più creativo e mi aiuta a concentrarmi, come uomo d'affari e imprenditore". Con una missione: "Sto lottando affinché gli psichedelici diventino una medicina acquistabile al banco".