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Padel, Lebron e Galan vincono il major di Parigi della Premier Padel

padel

Michele Mastrogiacomo

La coppia numero uno del padel mondiale ha conquistato il secondo major stagionale dopo quello di Roma battendo in 3 combattutissimi set (6-3, 4-6, 6-4) gli argentini Tello e Chingotto. Per gli spagnoli si tratta del sesto torneo vinto in stagione, ottenuto dopo la settima finale consecutiva, a testimonianza di quello che è un vero e proprio dominio quasi incontrastato 

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Almeno questa volta una partita c’è stata, e che partita! Ma alla fine i campioni sono ancora e sempre loro. Juan Lebron e Alejandro Galan, i dominatori del padel moderno, bissano il successo del Foro Italico e si impongono sul centrale del Roland Garros, il mitico Philippe-Chatrier, riorganizzato per l’occasione dalla Premier Padel, il nuovo circuito mondiale che promette di rivoluzionare il movimento e che dopo Doha e Roma faceva per l’appunto tappa a Parigi. Anche se, come detto, il successo dell’incontrastata coppia numero uno al mondo è stato reso più complicato del previsto dagli avversari di turno della loro settima finale consecutiva, il duo argentino Chingotto-Tello, capaci di trovare una piccolissima crepa nel gioco degli spagnoli durante il secondo set, dopo un primo parziale che lasciava presagire un andameto quasi a senso unico, di infilarci la pallina giusta al mometo giusto e di portare la finale verso uno splendido terzo set, nel quale Lebron e Galan sono stati chiamati a tirare fuori tutto il loro potenziale.  

Abbiamo una finale!

E così, per la prima volta in questo torneo, Lebron e Galan si sono ritrovati costretti a giocare una partita vera, dopo le due passeggiate tra quarti e semifinale nei quali hanno concesso ai rispettivi avversari, non proprio i primi arrivati, la miseria di 5 game sui 29 giocati (6-2, 6-2 contro la coppia Bela-Coelho; 6-1, 6-0 contro Stupa e Lima). Merito, o colpa (vedete voi), sia dello strapotere tecnico-atletico-tattico dei due numeri 1 che da qualche anno oramai hanno cambiato il modo di interpretare questo sport (molto più offensivo, rapido e aggressivo), ma anche delle condizioni particolari del campo installato sul Philippe-Chatrier, già veloce di suo ma ulteriormente accelerato dal sole che per tutto il giorno batteva sulle pareti di vetro aumentando il rimbalzo delle palline. Una manna per Lebron e Galan, entrambi fortissimi dall’alto grazie ai loro poderosi kick coi quali quasi sempre sono in grado di far tornare nel loro campo gli smash; e un incubo per i loro avversari, costretti a trovare soluzioni alternative ai pallonetti e a giocare dunque quasi sempre a filo rete, aumentando sensibilmente il rischio di errori gratuiti e senza avere garanzie di riuscire comunque a metterli in difficoltà. 

Lebron in azione durante la finale di Parigi - ©Getty

Il cubo è risolto... per ora

Un vero e proprio rompicapo insomma. Che Chingotto e Tello però, dopo aver perso il primo set 6-3 per un solo break ma senza mai riuscire a costruirsi occasioni per strappare il servizio agli spagnoli, sembravano sul punto di risolvere. Nel secondo parziale, infatti, i due argentini sono stati impeccabili nei loro turni di servizio (tenuti molto più facilmente rispetto a quelli vinti nel primo set) e hanno iniziato a incrinare le pur molte certezze di Lebron e Galan, costretti a giocare non più nella loro comfort zone e improvvisamente più fallosi del solito. La potenza del “gato” Tello e le straordinarie doti difensive del “raton” Chingotto hanno poi fatto il resto, portando la partita sul 5-4 a loro favore e servizio ai propri avversari. Ed è qui che è avvenuto una sorta di miracolo: tra l’entusiasmo dei tifosi francesi, molto meno rumorosi del delirio romano del Foro che aveva accolto i nuovi eroi dello sport forse più praticato in Italia in questo momento, i due argentini sono riusciti a strappare il servizio con due scambi assolutamente fenomenali sul 30-30, forzando la finale a un terzo set che significava per Lebron e Galan dover ricominciare tutto da capo. 

Tello guarda sconsolato verso la tribuna dopo un punto della finale - ©Getty

I campioni si vedono alla fine

Uno a uno e palla al centro. Ma è nei momenti di difficoltà che i campioni vengono fuori e, per quanto possano sembrare fastidiosi per il modo col quale stanno dominando il circuito, se ci sono due campioni in questo sport sono proprio Lebron e Galan. Che si sono rimessi sotto, hanno ritrovato il proprio gioco e lottando come forsennati su ogni palla sono riusciti a ricacciare indietro l’assalto di Chingotto e Tello. Impressionanti l’urlo e l’esultanza che ha accompagnato la conquista dell’unico break nel settimo game, quello che sarà poi decisivo, a testimonianza del fatto di quanto sia stata dura e lottata la finale parigina. Dal 4-3 a loro favore si è arrivati al 5-4 e al game della verità, condotto magistralmente dai due campioni spagnoli. Che alla fine, come spesso gli capita, sono corsi ad abbracciarsi e a urlare al cielo la loro gioia. Solo che questo era un cielo diverso, quello sopra a uno dei tempi mondiali del tennis che ha incoronato in un simbolico passaggio di consegnne i due campioni mondiali del padel. "C'è anche questo sport, ci siamo anche noi", sembravano voler dire i due spagnoli sotto il sorriso sornione al momento delle foto celebrative. Siamo sempre i più forti. E da oggi anche campioni del Roland Garros.