Inchiesta abusi ginnaste, Maccarani e la sua assistente deferite da Procura federale

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Secondo quanto riporta l'Ansa l'allenatrice delle "Farfalle" e la sua assistente Olga Tishina sono state deferite dalla giustizia sportiva nell'ambito dell'inchiesta su presunti maltrattamenti alle atlete

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L'allenatrice delle "Farfalle" Emanuela Maccarani e l'assistente Olga Tishina sono state deferite dalla giustizia sportiva. Lo apprende l'ANSA a seguito dell'avviso inviato oggi dalla Procura federale della Federginnastica alle due allenatrici, nell'ambito dell'inchiesta su presunti maltrattamenti alle giovani atlete.

 

Le audizioni della Procura federale, iniziate lo scorso 30 ottobre all'Accademia Internazionale di Desio, si erano concluse il 29 dicembre con il deposito dell'esito sulla piattaforma Coni entro i 60 giorni. Il responso della Procura è stato firmato e condiviso dal procuratore federale, l'avv. Michele Rossetti, dai colleghi, l'avv. Lorenza Mel e l'avv. Giorgio Papotti, costituiti in pool con il sostituto della procura generale del Coni e quarta firmataria, dall'avv. Livia Rossi. Il provvedimento è in linea con i tempi previsti ed in anticipo rispetto alla giustizia ordinaria, ancora in fase di indagini preliminari. Dopo aver ascoltato tutti i soggetti che a vario titolo hanno frequentato la struttura di Desio negli ultimi cinque anni, si contesta alla Direttrice Tecnica Nazionale ed alla sua assistente la violazione dell'art. 2 del regolamento di Giustizia e Disciplina, in relazione all'art.7 del Codice Etico FGI e all'art.2 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni.

 

In particolare, l'addebito nei loro confronti è quello di aver adottato, nel periodo compreso fino all'estate 2020, "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici". Le parti ed i rispettivi legali potranno, entro 20 giorni, presentare la loro linea difensiva o chiedere di essere ascoltate personalmente. Sarà il Tribunale federale a decidere l'assoluzione o la condanna che può prevedere dall'ammonizione all'ammenda, passando alla sospensione da quindici giorni a due anni fino alla radiazione.

 

Al momento la loro posizione, sia nella giustizia ordinaria, sia in quella federale, è ancora da approfondire e in assenza di una chiara condanna proseguono il loro lavoro, anche in virtù della fiducia delle atlete della nazionale. Le "Farfalle" hanno ripreso gli allenamenti a Desio il 2 gennaio, in preparazione dei prossimi impegni internazionali.

Caso ginnaste e violenze nello sport, un protocollo pm-Coni 

Un protocollo "di intesa" per "coordinare" le rispettive "attività" nei procedimenti e scambiarsi le informazioni utili sui casi "di violenza contro la persona commessi da tesserati nell'ambito sportivo", come, ad esempio, nelle ormai note vicende di presunti maltrattamenti sulle ginnaste. Sarà firmato mercoledì prossimo 11 gennaio dal procuratore di Milano Marcello Viola, dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal procuratore generale dello Sport, il prefetto Ugo Taucer. Il protocollo, si legge in una nota della Procura di Milano, sarà "volto a coordinare le attività proprie dei soggetti firmatari, quando si renda necessaria la collaborazione per la trattazione di vicende legate a reati di violenza contro la persona commessi da tesserati nell'ambito sportivo". La diversa natura dei procedimenti, "penale e disciplinare sportivo", spiega Viola, "pone infatti l'esigenza di definire procedure standardizzate di condivisione delle informazioni nella cornice normativa, nazionale e internazionale, sulla protezione dei soggetti vulnerabili rimasti vittime di reato". In particolare, per le vittime minorenni, ma non solo. "Subito dopo la sottoscrizione le parti firmatarie - si legge nella nota - presenteranno il Protocollo presso la sala di riunione della Procura della Repubblica di Milano".