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Atletica, ennesima bufera doping su Justin Gatlin: "Scioccato da queste accuse"

Atletica
Justin Gatlin dopo la vittoria nei 100 metri agli ultimi Mondiali di Londra (Getty)

Il campione del mondo dei 100 metri, che ha battuto Bolt agli ultimi Mondiali di Londra, ancora nell'occhio del ciclone: secondo un'inchiesta del Telegraph, membri del suo staff hanno offerto sostanze illecite a un giornalista in incognito. Lo sprinter si difende: "Basta bugie su di me"

LA VITTORIA DI GATLIN CONTRO BOLT A LONDRA

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La bufera del doping si abbatte ancora una volta su Justin Gatlin. Il campione del mondo in carica dei 100 metri, già sospeso nel 2001 e nel 2006, è stato coinvolto in un'inchiesta condotta dal Telegraph. Con la scusa di dover girare un film e di aiutare un attore nei suoi allenamenti, alcuni giornalisti del quotidiano britannico sono entrati in contatto con lo staff dello sprinter americano. Il coach di Gatlin, l'ex campione olimpico Dennis Mitchell (oro nella 4x100 a Barcellona, dove vinse anche il bronzo nei 100 m) e un agente a lui vicino, Robert Wagner, hanno proposto la vendita di testosterone e ormoni della crescita. Secondo quanto riportato, i medicinali dovevano essere forniti da un medico austriaco tramite ricette sotto falso nome, per un ammontare di circa 250mila dollari (circa 213mila euro). In passato, Mitchell era stato trovato positivo al testosterone, giustificando il fatto con un'intensa attività sessuale della notte precedente al controllo. Gatlin ha vinto a sorpresa lo scorso agosto la finale dei 100 metri ai Mondiali di Londra in 9''92, nell'ultima gara individuale di Usain Bolt, che aveva chiuso terzo. Nonostante il successo, lo sprinter di New York era stato sonoramente fischiato dal pubblico inglese, che non gli ha perdonato le due sospensioni per doping della sua carriera. A 35 anni, l'americano è diventato il più anziano campione del mondo sulla distanza, conquistando il secondo titolo iridato dopo quello di Helsinki 2005. 

La difesa di Gatlin: "Basta bugie su di me"

Nelle registrazioni si sente il coach di Gatlin spiegare come questi prodotti, sebbene vietati, siano ancora molto utilizzati nell'atletica di alto livello, grazie anche alla facile elusione dei controlli antidoping. In un incontro, Wagner ammette che lo stesso Gatlin ricorre a queste pratiche dopanti: "Pensate che Justin non le usi? Pensate che Dennis Mitchell non le usasse tempo fa?". Gatlin, interrogato sulla questione, ha subito preso le distanze, spiegando che non era al corrente degli affari del suo coach e dell'agente. "Sono scioccato da quanto accaduto - ha scritto con un post su Instagram -. Sono sorpreso che il mio coach sia coinvolto in tali affari, è stato licenziato appena ne sono venuto a conoscenza. Non permetterò ad altre persone di dire bugie nei miei confronti". Gli avvocati del campione del mondo precisano che Mitchell è stato subito licenziato e ricordano come Gatlin sia stato sottoposto negli ultimi cinque anni a un'infinita serie di controlli antidoping, tutti risultati negativi. Renaldo Nehemaiah, agente di Gatlin da 14 anni, ha inoltre spiegato che Wagner ha lavorato con loro in appena due o tre occasioni. In seguito all'inchiesta del Telegraph, la Federazione Internazionale d'atletica (IAAF) e l'Agenzia americana antidoping hanno aperto un'inchiesta ufficiale