Mondiali atletica 2019, Giorgio Rubino: marcia 20km

Atletica

Valerio Spinella

rubino

Il 33enne marciatore delle Fiamme Gialle è un appassionato di cucina italiana gourmet, grande tifoso della Lazio. Ha i piedi sempre a terra ma ha un debole per i simulatori di volo

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L'ELENCO DEGLI AZZURRI IN GARA

Una chiacchierata con Giorgio Rubino alla vigilia dei Mondiali di Doha. Curiosità, gusti e sogni dell'atleta azzurro.

Nome: Giorgio

Soprannome: Rubi

Nato a: Roma il 15 aprile 1986 (33 anni)

Segno zodiacale: Ariete

Altezza: 176 cm

Occhi: marroni

Specialità: Marcia 20km

Record: PB 1:19’37” -  SB 1:20’59”

Hai un idolo sportivo?

Jefferson Perez, mitico Campione Olimpico Ecuadoriano di Atlanta 1996 che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente. Un concentrato di umiltà e forza di volontà, oltre al talento impareggiabile, che dovrebbero essere un mantra per ogni generazione di sportivi.

Quando hai capito di avere i superpoteri?

Quando ho fatto le selezioni alle scuole medie per i giochi della gioventù per la gara di resistenza doppiavo tutta la scuola almeno 6-7 volte, lì ho capito che forse avevo più piedi per la corsa che per il calcio (che amo alla follia).

E ricordi il momento in cui hai realizzato per la prima volta di poterti dedicare da professionista alla tua specialità?

Sono una persona estremamente passionale, vivo le cose al massimo o niente. Quando ho cominciato a fare le prime gare a 13 anni (vincendole), ho capito che le sensazioni che provavo marciando le avrei volute vivere il più a lungo possibile.

Quali altri sport segui?

A Roma c'è solo la LAZIO

Film preferito

Pulp Fiction - Match Point - Slevin Patto Criminale (sì lo so sono tre...)

Serie tv

Doctor House

Hobby, cosa ti piace fare

Viaggiare, socializzare ed uscire con gli amici, i simulatori di volo, cucina gourmet (mangiare)

La tua canzone del 2019

Heaven (Avicii)

Ultimo libro letto

OPEN (Agassi)

Viaggio dei sogni

Thailandia-Laos-Cambodia zaino in spalla. Fatto nel 2012 (da solo) ma torno quando posso.

Frase preferita/motto

"El dolor es pasajero, la victoria es para siempre". Era scritta su un foglietto attaccato alla porta di Jefferson Perez quando alloggiava nel centro Federale di Saluzzo in preparazione di Beijing 2008, lì ho avuto la fortuna di conoscerlo e fare qualche allenamento con lui.

Cibo preferito

Cucina Italiana gourmet, sempre alla ricerca di piatti e gusti particolari.

Un tuo pregio

Perseverante.

Un tuo difetto

Ammetto di essere un po' permaloso ma sono migliorato tanto nel tempo.

Una cosa che non sopporti

In assoluto allenarmi controvento, detesto quando nel nostro ambiente le persone fanno finta di non vederti quando le cose non vanno come dovrebbero, detesto deludere le aspettative di chi mi vuole bene, detesto la falsità.

Cosa ti aspetti da Doha

Questo è il mio settimo mondiale consecutivo, ormai non penso più all’esperienza in sé, per me è solo una gara come le altre dove poter dimostrare ciò che valgo. Ho lavorato tantissimo e sono fiducioso di far bene secondo le mie possibilità. Il mio sogno è arrivare nei primi 8 per essere già in Squadra Olimpica.