Assoluti indoor, exploit Vallortigara. Fassinotti vince la sfida con Tamberi

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La domenica degli Assoluti indoor trova in Elena Vallortigara la protagonista di giornata, vede la conferma di Fabbri nel peso e ottimi segnali da Tortu nello sprint. Nel salto in alto Tamberi si ferma a quota 2.20 e arriva secondo fallendo i tre tentativi a 2.23: il titolo italiano va a Marco Fassinotti

C'era grande attesa per Gianmarco Tamberi, nella seconda giornata degli Assoluti indoor. Al Palaindoor di Ancona il padrone di casa, primatista italiano del salto in alto, si ferma a 2.20 e ad aggiudicarsi la maglia tricolore è Marco Fassinotti. L'atleta dell'Aeronautica Militare vince con la stessa misura di 2.20, ma ottenuta al primo tentativo (Tamberi al secondo). Il risultato migliore della gara, alla fine, lo ottiene il cinese Guowei Zhang, fuori classifica ma capace di saltare 2.26, con tre successive prove (mancate) a 2.30. Nel femminile invece è un trionfo quello di Elena Vallortigara: la vicentina salta 1.96. quinta misura italiana di sempre al coperto e standard olimpico per i Giochi di Tokyo. Nello sprint Filippo Tortu si conferma il più veloce di tutti: spettacolare finale dei 60 metri che chiude in 6.60 rimontando l'ottimo Ferraro. Leonardo Fabbri continua a lanciare oltre i 21 metri, registrando un 21.45 che gli vale il titolo.

Delusione Tamberi: "Ho fallito miseramente"

Gimbo si presenta in pedana fin dalla prima misura, a quota 2 metri. Sul petto, accanto alla scritta Fiamme Gialle, un numero 24 bianco, a ricordo di Kobe Bryant (doppiato dall’8, l’altro numero della stella del basket NBA, sulle spalle). Dopo l’esordio a due metri, due misure senza salti (a 2,04 e 2,08) per poi ripresentarsi a 2.12, misura superata senza problemi. Marco Fassinotti non commette falli da 2.08 a 2.20, mentre a 2.16 Tamberi commette il primo errore. A 2,23 Fassinotti commette il primo errore della giornata, ma il titolo è suo. Tamberi ricambia l'affetto del pubblico accorso a sostenerlo, ma poi passa lunghi minuti a terra per smaltire la delusione. Nell'intervista rilasciata a Sky Sport Gimbo non usa giri di parole e si scusa con il pubblico per la brutta prestazione.

Exploit Vallortigara: salta 1.96, pass per Tokyo

La copertina di questa domenica mattina se la prende Elena Vallortigara saltando a 1.96 (quinta prestazione stagionale al mondo). L'altista di Schio registra così il suo personale, andando poi a tentare la misura dei 2 metri, senza riuscirci. Alle sue spalle Trost e Furlani con 1.90. Con questo risultato Vallortigara si prende lo standard per i Giochi Olimpici di Tokyo e diventa per la terza volta campionessa italiana indoor: ha trionfato agli Assoluti 2017, 2019 e 2020.

Tortu campione italiano dei 60 m

Nel torneo dello sprint tutti gli occhi erano puntati su Filippo Tortu. In batteria Pippo ha corso i 60 metri in 6.73, tempo che in semifinale è stato limato a 6.71, in entrambi i casi gestendo le forze come da lui ammesso a fine giornata. In finale, nonostante l'assenza annunciata di Marcell Jacobs, spunta uno straordinario Massimiliano Ferraro che si rivela un degno avversario: allo sparo l'atleta della Riccardi Milano è una molla e nei primi metri stacca il campione nazionale con una partenza esplosiva. Ma Pippo non si scompone e nello slancio si mangia la pista dimostrando grande lucidità mentale (non era facile gestire lo svantaggio in una gara così breve) e rimonta fermando il tempo a 6.60.

A seguire Irene Siragusa (Esercito) fa suo il titolo sprint al femminile correndo i 60 metri in 7.34, avvicinando il suo personale di 7.30 realizzato sempre al Palaindoor di Ancona. 

Fabbri si conferma N°1 nel peso: lancia a 21.45

Il titolo italiano del getto del peso va al primatista nazionale Leonardo Fabbri. Reduce da uno splendido tour de force internazionale, Il gigante toscano fa un lancio "di riscaldamento" a 20.66 (che già gli sarebbe valso il titolo) per poi confermarsi sopra i 21 metri con un buon 21.45. Parecchi i nulli alla ricerca di una distanza superiore ("speravo di fare il personale"), ma sono puntualmente rilevati dal giudice, talvolta suscitando il disappunto del "Fabbrino".