Oscar dell'atletica: Duplantis e Rojas atleti mondiali dell’anno

Atletica

Premiati da World Athletics il recordman dell’asta (con migliori allenatori papà Greg e mamma Helena) e la primatista del mondo indoor del triplo. Coe incorona le icone Smith, Norman e Carlos.  I vincitori sono stati svelati con un inedito show confezionato a distanza e trasmesso in streaming

Premio più che meritato, nessuno meglio di lui per vincere il titolo di Atleta dell’Anno 2020 nella categoria maschile. Mondo Duplantis è l’uomo copertina della nuova atletica bisognosa di non essere più orfana di Usain Bolt, è un campione capace di catalizzare l’attenzione generale, è un ragazzo che unisce due mondi come l’Europa e gli Usa. E’ il più giovane di sempre nella storia degli Awards World Athletics assegnati da una giuria variegata composta da membri della Federazione Internazionale di Atletica, da esperti e da tecnici ma anche da tifosi tramite una votazione sui social.

Nato in America, a Lafayette (Louisiana) dove continua a vivere, ha deciso nel 2015 di gareggiare per la Svezia, il Paese di nascita di mamma Helena, dove ha sempre trascorso le sue vacanze fin da bimbo. La madre lo allena insieme a papà Greg, ex astista americano, entrambi sono stati premiati nella categoria “Miglior allenatore 2020”. Che anno pazzesco per l’intera famiglia Duplantis. Lo scorso febbraio Mondo è stato capace di stabilire due record del mondo nell’asta in due settimane consecutive, prima il 6,17 metri al coperto a Torum (Polonia) e poi i 6,18 a Glasgow (Scozia). Non era soddisfatto, sentiva che la gente faceva troppa confusione tra record indoor e record outdoor - nel salto con l’asta non esiste più la distinzione tra primati al coperto e all’aperto- e quindi ha voluto mettere tutti d’accordo. Al Golden Gala Pietro Mennea di Roma il 17 settembre ha sfoderato la miglior prestazione di sempre all’aperto (6,15 metri), il timbro definitivo per la storia, la consacrazione di aver superato un mito come Sergej Bubka. Non male per l’ex bambino che non stava mai fermo, iperattivo in casa e a scuola, divenuto a 21 anni una stella insaziabile. A maggior ragione in un 2020 così complicato e traumatico a causa del Covid.  “È stata una stagione davvero strana, per me e per tutti, ma complice la chiusura delle Università in Usa non ho avuto altre distrazioni, sono stato in grado di concentrarmi sugli allenamenti come non mai, sono riuscito a migliorare alcuni aspetti grazie all’aiuto dei miei genitori allenatori”, ha commentato Armaund, il suo vero nome,  dalla sua casa di Lafayette durante la Cerimonia di premiazione che quest’anno si è svolta in remoto, a distanza (diciamolo: un ottimo show trasmesso in live streaming da World Athletics). “Penso che sia bello quando le persone mi descrivono come il volto di questo sport, ma non è qualcosa che devo essere o che devo fare per forza. Io cerco solo di scende in pedana, saltare più in alto possibile, battere i record e continuare a migliorare", ha aggiunto Mondo Duplantis con la massima naturalezza, come se fosse la ricetta più facile dell’universo.

Tra le donne, atleta dell'anno la venezuelana Yulimar Rojas

Eletta donna dell’anno la venezuelana Yulimar Rojas, campionessa nel salto triplo. La Rojas sulla pedana di Madrid il 21 febbraio ha migliorato di sette centimetri il record mondiale indoor che da 16 anni apparteneva alla russa Tatyana Lebedeva: ha saltato la misura di 15,43 metri. Nel 2020 è rimasta imbattuta nelle quattro gare cui ha preso parte, solo due volte ha potuto esprimere il proprio talento all’aperto, a Monaco e a Castellon(Spagna) quando con 14,71 metri ha realizzato il primato mondiale stagionale outdoor. “Non mi aspettavo questo riconoscimento enorme. Le altre finaliste mi sembravano tutte più importanti di me”, sfodere un sorriso travolgente la 25enne di Caracas. “Mi carica ulteriormente come ispirazione per il 2021, anche grazie al mio gruppo di lavoro. Entro a far parte della storia dell’atletica come uno dei migliori atleti del mondo, questa è davvero la prova che i sogni diventano realtà”. Tra le cinque atlete in nomination la Rojas ha battuto soprattutto la concorrenza della etiope Letesenbet Gidey che lo scorso ottobre a Valencia ha stabilito il record mondiale sui 5000 metri (14:06.62).
 

"President's Awards"

Tra i premi di rilievo merita una menzione il President's Awards assegnato direttamente da Sir Sebastian Coe a Tommie Smith e John Carlos, entrambi intervenuti via Zoom. Con il loro gesto del pugno chiuso a Città del Messico 1968 hanno ispirato generazioni di atleti, si legge nella motivazione del riconoscimento, a maggior ragione in questo 2020 che passerà alla storia per il Black Lives Matter. Premiato, in memoria, anche l’australiano Peter Norman che su quel podio messicano salì come medaglia di d’argento. Scomparso nel 2006, Norman non è mai riuscito ad assaporare la riabilitazione postuma a seguito dell’ostracismo che gli costò in Patria la sua adesione alla protesta di Smith e Carlos.
 

"Covid Inspiration Award"

Al campione francese di salto con l'asta Renaud Lavillenie va il premio speciale Covid Inspiration Award 2020. E’ stata sua l’idea di trovare una alternativa alla mancanza di gare, al blocco del traffico, ai vari lockdown in tutto il mondo. Insieme a colleghi come Duplantis e Kendricks ha dato vita ad una prima di cinque successive competizioni a distanza denominate “The Ultimate Garden Clash”: ognuno di loro gareggiava separatamente, chi nel giardino di casa (come Lavillenie), chi sulla rispettiva pedana di allenamento, tutti collegati tramite video con dirette live streaming che hanno totalizzato milioni di spettatori in 90 paesi, uno spunto innovativo che ha unito gli atleti e i tifosi.
 

World Athletics Photograph of the Year

Mai dimenticare le immagini. Michael Steele, fotografo di Gerry Images con più di 30 anni di esperienza come nell’atletica, è stato insignito del Photograph of the Year. Il suo scatto mostra un gruppo di bambini dai tre ai cinque anni mentre corrono. Nessuno ha una divisa o una tuta, sono vestiti con abiti normali, camicie e maglioncini, a prima vista sembrerebbe una normalissima corsetta sui prati del Kenya. In realtà tutti i bimbi indossano un pettorale da gara: stavano partecipando ai Campionati Discovery Cross Contry a Eldoret dello scorso gennaio.

Michael Steele
Lo scatto di Michael Steele