Diamond League, da Bruxelles il Memorial Van Damme. Alle 20 LIVE su Sky
staseraAppuntamento da non perdere oggi su Sky Sport Arena alle 20 con l’ultima tappa della Diamond League, evento che precede le attesissime finali di Zurigo. Al Memorial Van Damme di Bruxelles anche due azzurri: Filippo Randazzo e Alessia Trost, ma riflettori puntati su Duplantis che sfida la storia
Il problema di Armand, per tutti Mondo, Duplantis si chiama Duplantis. Come fai a stupire il mondo (inteso come globo terracqueo) quando in cima al mondo (idem) ci sei arrivato a neanche 22 anni? Riassumendo: campione olimpico a Tokyo, primatista assoluto sia indoor con 6.18 che all’aperto con 6.15, campione europeo quando era teenager e poteva ancora gareggiare tra gli junior, premiato come atleta dell’anno nel 2020.
A fare i pignoli si potrebbe notare che ancora non ha vinto il titolo mondiale: ma è questione di tempo, fu secondo a Doha e ragionevolmente colmerà la lacuna il prossimo luglio a Eugene. Curriculum straordinario, figlio di un talento favorito sin dall’infanzia, quando Armand, non ancora Mondo, si esercitava nella pedana costruita in giardino da papà Greg, buon astista da 5.70. Geni sportivi ereditati non soltanto dal babbo: mamma Helena Hedlund si era trasferita dalla Svezia alla Louisiana State University per giocare a volley e praticare le prove multiple. Sarebbe rimasta nel sud degli Stati Uniti sposando Greg e mettendo al mondo quattro figli, con tutti i maschi con l’iniziale A nel nome: Andreas e Antoine prima di Armand, vedendo poi interrotta la tradizione con Johanna, unica femmina. Lo sport sentiero obbligato per tutti: Andreas il primo a cimentarsi con l’asta, Antoine a preferire il baseball, miglior battitore alla solita Louisiana State. Ma il talento, vero, era Armand, che comincia a diventare Mondo quando vince il titolo iridato allievi a Calì. Lo fa per la Svezia, sfruttando il passaporto di mamma Helena e togliendosi il problema delle selezioni americani. Attenzione, non una scelta di comodo: a casa si parla svedese e Mondo, prima timido a farlo in pubblico, ora risponde tranquillamente alle interviste in quella lingua. Inverni nel clima accogliente di Lafayette, estati ad Uppsala, comodo per la stagione europea e per farsi coccolare dai vichinghi che amano questo figlio della Louisiana come un vero connazionale. Difficile, si diceva, andar oltre quanto conquistato. La sfida, ormai, è con la storia, la leggenda di Sergey Bubka che ha sostituito nel libro dei record. I sei metri diventati una formalità, al punto che quando si ferma lì il commento è sempre “appena?”, scordandosi che è il secondo piano di una casa.
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Stasera si esibirà al Memorial Van Damme, ultimo appuntamento della Diamond League prima delle finali di Zurigo, e il minimo sindacale è un altro attacco al suo primato. Ci sarà anche un po’ d’Italia a Bruxelles, con Filippo Randazzo nel salto in lungo e Alessia Trost nell’alto, tutti e due alla ricerca di un posto per il gran finale di Diamond League al Letzigrund. Appuntamento venerdì 3 settembre dalle ore 20.00
live su Sky Sport Arena.