Diamond League, Tamberi trionfa nell'alto: è il primo italiano a vincere il Diamante

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Gimbo entra nuovamente nella storia: è il primo italiano a trionfare nella Diamond League da quando il massimo circuito internazionale dell’atletica è nato nel 2010. L'oro olimpico vince nell'alto saltando 2.34. Gli altri azzurri: quarto Tobia Bocchi nel triplo, quinto Paolo Dal Molin nei 110 ostacoli, ottavi Davide Re nei 400 e Ahmed Abdelwahed nei 3000 siepi

Super Gimbo Tamberi: è il primo italiano a trionfare nella Diamond League da quando il massimo circuito internazionale dell’atletica è nato nel 2010. L'azzurro conquista il Diamante nella finale di Zurigo saltando 2.34. Dopo l'oro di Tokyo a 2.37 condiviso con l'amico Mutaz Essa Barshim (assente in queste finali), e pochi giorni dopo i 2.30 di Chorzow nel World Athletics Continental Tour Gold, l'azzurro torna in pista. Nessun problema nei primi salti a 2.16, 2.20, 2.24, anche se lì l'asticella trema un po'. Meglio a 2.27, al primo colpo, mentre tutti i suoi avversari sbagliano al primo tentativo (out Donald Thomas). Stesso film a 2.30, tutti sbagliano ma Gimbo vola subito alla misura successiva regalando spettacolo agli spettatori sugli spalti dopo il salto. Dunque si va a 2.32, dove sbaglia anche Tamberi ma solo il primo: il secondo è buono. Out il bielorusso Nadasekau e il russo Ivanyuk (tra i più insidiosi). Mentre l'ucraino Protsenko sbaglia due tentativi a 2.32 e l'ultimo a 2.34. Resta solo Gimbo che è già certo del Diamante. Ma salta lo stesso alzando ulteriormente la misura a 2.34. Tamberi scende dal materassino, afferra il trofeo della Diamond League e si inchina al pubblico. Fruga nella propria borsa: c'è la medaglia di Tokyo, la indossa mentre stringe il Diamante, e così si regala un giro di campo con la bandiera italiana sulle spalle. 

Bocchi quarto nel triplo

Sfiora invece i primi tre posti l'azzurro Tobia Bocchi. 16.71 la sua misura finale nel salto triplo che - proprio all'ultimo tentativo - stavano valendo il terzo posto. È stato poi però l'algerino Yasser Mohamed Triki a scavalcarlo a sua volta nel proprio ultimo tentativo, saltando fino a 17.03. Diamante all'oro olimpico Pedro Pichardo (17.70 per il portoghese) e secondo posto per Hugues Fabrice Zango.

Dal Molin quinto nei 110 ostacoli, ottavi Re nei 400 e Abdelwahed nei 3000 siepi

Quinto posto per Paolo dal Molin nei 110 ostacoli. L'azzurro chiude in 13''43. Diamante all'americano Devon Allen che aveva chiuso quarto la finale dei Giochi di Tokyo, 13''06 il suo tempo. Dietro di lui i giamaicani Levy e Parchment (oro in Giappone). Nei 400 metri maschili erano invece assenti oro e argento olimpico (Steven Gardiner e Anthony Zambrano), ma c'era il bronzo di Tokyo Kirani James, che chiude secondo a un centesimo dall'americano Michael Cherry, che si prende il Diamante in 44''41. L'azzurro Davide Re - che era rimasto fuori di poco dalla finale a Tokyo (in semifinale 44"94) - chiude ottavo in 46''64. Infine, ottavo posto anche per l'azzurro Ahmed Abdelwahed nei 3000 siepi, chiude in 8'25''06. Primo posto per Benjamin Kigen in 8'17''45. 

Le gare di giovedì con Weir e Randazzo

Al Letzigrund le finali sono state divise in due giorni, con un programma meno corposo mercoledì 8, quando in pedana si erano presentati Zane Weir nel peso (sesto) e Filippo Randazzo nel lungo (settimo).

Altri risultati

Tra gli altri risultati grande prova per la russa Anzhelika Sidorova, che firma la seconda prestazione mondiale di ogni tempo saltando in 5.01 nell'asta, alle spalle solo della sola Elena Isinbaeva, tuttora detentrice del primato del mondo stabilito nel 2009 in 5.06. Nei 100 metri maschili - senza il campione olimpico Marcell Jacobs - vince l'uomo che fu secondo a Tokyo, Fred Kerley, in 9''87, davanti a De Grasse. In quelli femminili Diamante alla giamaicana Elaine Thompson-Herah. Nel salto con l'asta maschile vince il campione olimpico in carica Armand Duplantis (6.06), lo svedese tenta tre volte di ritoccare il (proprio) record del mondo a 6.19, fallendo però la missione.