Atletica, Zaynab Dosso 7.14 nei 60 metri: record italiano ai Mondiali indoor di Belgrado

Atletica
©Getty

La velocista delle Fiamme Azzurre si migliora ancora e firma il record italiano nei 60 metri al primo turno in batteria ai Mondiali indoor di Belgrado. Buono anche il tempo della semifinale, un 7.16 che però non basta per vederla tra le finaliste

JACOBS, NUOVO RECORD ITALIANO NEI 60 METRI

Iniziano nel migliore dei modi i mondiali indoor di atletica a Belgrado per l'Italia. Nella mattinata inaugurale è arrivato il record italiano di Zaynab Dosso nei 60 metri, al primo turno in batteria. La velocista delle Fiamme Azzurre, già primatista nazionale con il tempo di 7.16, si migliora in Serbia stampando un 7.14 che vale ancora di più considerando l'orario mattutino in cui si è gareggiato. La rezione allo sparo della Dosso è stata eccellente (0.121), Zaynab si è piazzata al secondo posto della batteria (dietro la statunitense Marybeth Sant-Price, 7.07) e con l'ottavo tempo valido per la qualificazione, a un solo centesimo dal sesto posto parziale della britannica Neita, ma tre centesimi meglio della pluridecorata giamaicana Shericka Jackson. La più veloce delle batterie è stata la statunitense Mikiah Brisco con 7.03, tre centesimi meglio della giamaicana Williams (7.06).  

Zaynab Dosso
©Ansa

La felicità di Zaynab: "Al mattino non sono mai molto reattiva"

“Sono super contenta di quanto ho fatto – le parole di Zaynab Dosso al sito di Atletica Italiana – avevo un compito da svolgere e l’ho realizzato nel modo migliore. Dovevo passare il turno, poi è arrivato anche il record nazionale, meglio così. Io al mattino non sono mai molto reattiva, ed anche per questo ci siamo allenati spesso in questi orari per essere pronti... Questa è una pista che va interpretata, i tempi di appoggio dei piedi a terra che risultano più efficaci sono quelli più lunghi, non bisogna cercare di rimbalzare, è stato un bene essere venuti qui per il meeting internazionale, è stata un’esperienza utile. La semifinale? Sono molto scaramantica, diciamo che l’obiettivo di cui posso parlare è… restare quanto più vicina possibile alle avversarie, e se possibile superarle!”.

Il 7.16 in semifinale non basta 

“Avrei voluto poter dire… ‘sono una finalista mondiale’. E invece mi dispiace che in semifinale sia mancato qualcosa”. Resiste il tabù, mai nessuna italiana tra le otto regine dello sprint. Zaynab Dosso si ferma a pochi passi dalla storia: la sprinter azzurra non si migliora nel turno intermedio, chiudendo al quarto posto con 7.16, crono che fino a stamattina era la cifra del record italiano, cancellata dal 7.14 sfoderato dalla 22enne reggiana in batteria. Nella gara che assegna i posti per la finale, Dosso trova una discreta reazione in uscita dai blocchi (0.151) ma non riesce a distendersi come altre volte nella fase lanciata, battuta dall’americana Mikiah Brisco (7.03, stesso tempo della polacca Ewa Swoboda nella prima semifinale), dalla svizzera Mujinga Kambundji (7.08) e per sei millesimi anche dalla neozelandese Zoe Hobbs. Nel riepilogo delle tre semifinali, l’azzurra è complessivamente dodicesima, di fatto a due centesimi dalla qualificazione per la finale, che assegna l’ultimo pass con 7.14. Appunto, 7.14: lo stesso crono stampato in mattinata, ed è il motivo per cui la velocista che si allena a Roma con coach Giorgio Frinolli può rammaricarsi. Passata la delusione dei primissimi minuti, potrà sorridere ripensando a cosa ha combinato in questa stagione invernale: cinque volte sotto i sette e venti in poco più di un mese, una soglia che nella storia d’Italia era stata violata soltanto una volta, in passato, da Marisa Masullo nel 1983 (7.19). Destinazione outdoor, è tutta esperienza per cominciare a decollare anche nei 100 metri.

Aurora Berton a due centesimi dal personale: eliminata

Detto del record di Zaynab Dosso, che toglie due centesimi al limite nazionale ottenuto agli Assoluti di Ancona il 27 febbraio scorso, va sottolineata anche la bella prestazione di Aurora Berton, quarta in 7.30 (a due soli centesimi dal personale) nell'ultima delle sei batterie: un millesimo di troppo la mette alle spalle della britannica Evans-Gray, terza e qualificata direttamente per il round successivo. La beffa sta proprio in quel millesimo (0.298 contro 0.299): la Berton è eliminata.