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L'allenatore di Jacobs: "Può scendere sotto il 9.80 di Tokyo"

Atletica

Paolo Camossi, allenatore del campione olimpico dei 100 metri, in diretta a Sky Sport 24 ha fatto il punto sulle sue condizioni dopo l'infortunio rimediato a Savona. E sulle prospettive future è molto ottimista: "Può fare meglio del 9.80 di Tokyo" 

PROBLEMA MUSCOLARE, JACOBS SALTERA' EUGENE

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Paolo Camossi, grande triplista italiano e adesso allenatore di Marcell Jacobs, in diretta a Sky Sport 24 ha aggiornato i tifosi sui tempi di recupero del campione olimpico dopo la notizia dello stop di 10 giorni per via della distrazione-elongazione di primo grado rimediata nel meeting di Savona. Per questo motivo non vedremo Jacobs nella tappa di Eugene della Diamond League – su Sky Sport Arena Sabato 28 maggio dalle 22.00 -, a detta di Camossi, “bellissima e di alto livello”. Ecco cosa ci ha svelato il coach del re dei 100 metri a Tokyo.

Come sta Marcell?

Sono previsti dieci giorni di stop e nelle prossime ore inizieremo a lavorare in acqua per non perdere tempo. Non facciamo una rincorsa alla ripresa degli allenamenti e alla gara. Faremo una nuova risonanza di controllo per vedere il livello di guarigione.

 

Al Golden Gala di Roma sarà in pista?

L’obiettivo primario rimangono i mondiali a Eugene a luglio (trasmessi da Sky Sport). Al Golden gala speriamo di essere in pista. Non c’è certezza né che ci sia né che non ci sia. In questo momento Marcell sta facendo le terapie e non sta correndo. Non voglio assolutamente rischiare nulla. Se sarà presente ai blocchi di partenza a Roma vorrà dire che ci sarà il rischio di qualsiasi altra gara. La speranza c’è, ma aspettiamo il via libera dei medici.

 

Dal punto di vista psicologico come sta affrontando questo ultimo periodo, tra il forfait di Nairobi e l’infortunio?

La sera di Nairobi quando è andato in ospedale (per i problemi gastrointestinali ndr) prima di dormire mi ha detto: ‘Paolo domani corro’. La mattina era impossibile. A Savona era corretta l’idea di correre. Ha voluto fare anche la finale perché l’allenamento è una cosa, la gara è un’altra. L’ha corsa con l’attenzione e la preoccupazione del caso. È un dispiacere non andare a Eugene perché è una gara bellissima. Sarebbe stato un bel confronto con sette/otto americani. Marcell a livello prestazionale sta bene. Dobbiamo risolvere questo problema come abbiamo fatto con quello di Rieti l’anno scorso. L’umore è buono perché lui sa cosa può fare.

 

Secondo te è ipotizzabile pensare che Jacobs vada più forte dell’anno scorso, abbassando quel 9.80?

La scelta di venire a Roma ad allenarci con l’Istituto di Scienza dello Sport a 200 metri dal campo ci permette di analizzare qualsiasi valore e risultato di Marcell, poi lui è in grado di fare delle magie rendendo il risultato esponenziale. In questo momento la scienza, il campo e l’occhio dicono che sicuramente è ai livelli di Tokyo, ma probabilmente è anche più veloce.