I ladri sono entrati a casa di Sara Simeoni ed hanno rubato la medaglia d'oro conquistata a Mosca nel 1980 nel salto in alto ed altri trofei. I malviventi hanno messo a soqquadro l'abitazione a Rivoli Veronese dove la campionessa vive con il marito e allenatore Erminio Azzaro ed il figlio Roberto, hanno preso la medaglia d'oro e altri trofei e coppe, e si sono poi dileguati. Sara Simeoni ha lanciato un appello ai ladri: "Restituitemi l'oro vinto a Mosca".
Sabato scorso alcuni ladri sono entrati in casa di Sara Simeoni a Rivoli Veronese approfittando dell'assenza della campionessa, di suo marito e suo ex allenatore Ermino Azzaro e anche del figlio Roberto e hanno rubato diversi oggetti di valore affettivo, quali anelli e collane, e sportivo, ovvero l'oro conquistato il 26 luglio del 1980 allo stadio Lenin di Mosca in un'edizione dei Giochi Olimpici particolare perché caratterizzata dal primo grande boicottaggio della storia dei Giochi a seguito dell'invasione da parte delle truppe sovietiche inviate in Afghanistan nel dicembre del '79 da Leonid Brezhnev. In Russia non si presentarono tante Nazioni occidentali e l'Italia, che decise solo poche settimane prima di partecipare, era presente senza gli atleti dei gruppi sportivi militari e sotto i colori della bandiera bianca del Comitato Olimpico Internazionale. La Simeoni, che due anni prima si era laureata campionessa europea a Praga con due metri e un centimetro (record del mondo), vinse la gara col nuovo record olimpico di 1 metro e 97 centimetri, davanti alla polacca Urszula Kielan e alla tedesca dell'Est, Jutta Kirst, entrambe uscite a 1,94. Sara Simeoni ha scoperto il furto solo al rientro a casa e dopo la denuncia ai Carabinieri ha lanciato un appello ai ladri: "Restituitemi l'oro vinto a Mosca".