Molinari show, l'Open d'Italia 2018 è proprio uno spettacolo

Golf

Michele Gallerani

Altra splendida giornata azzurra all'Open d'Italia di golf in corso al GardaGolf: praticamente perfetto Francesco Molinari, che non ha ancora realizzato un bogey in due turnate; molto bene Manassero. E il pubblico sembra aver gradito

OPEN D'ITALIA, IL LEADERBOARD

OPEN D'ITALIA, SECONDA GIORNATA: MOLINARI FA ANCORA 66, E' SECONDO!

Il Golf è spettacolo. È facile rendersene conto quanto ci sono giocatori, come Francesco Molinari, che non sbagliano praticamente mai, o altri che (citazione di Graeme McDowell dopo un colpo sbagliato) si definiscono “clown per come colpiscono col driver”. Il Golf è uno sport molto più popolare di quanto si possa pensare. La dimostrazione arriva nel secondo giorno del secondo Open d’Italia, in cui il percorso di GardaGolf si riempie di un fiume di gente che segue Chicco Molinari come si segue un fuoriclasse: in massa!

Chicco è una macchina perfetta, non perde un solo colpo e non fa bogey da 80 buche: più di 4 giri, dalla buca 10 del terzo giro di Wentworth. Molinari dà la solita dimostrazione di solidità e sicurezza, anche quando in un paio di occasioni si trova a dover recuperare piccole imperfezioni (dicesi un paio di fairway mancati e due green mancati). Il suo stato di grazia è un vero e proprio stimolo per il pubblico, che per numero di presenze è una piacevole sorpresa, e lo ammira come fosse un dio del golf.

Si aggiunga la seconda bellissima giornata di Matteo Manassero, che sale in classifica e si mette nelle condizioni di chiudere agli stranieri le porte di casa sua, perché qui, sul Lago di Garda, Matteo ha imparato a giocare, è cresciuto ed è diventato grande e le speranze azzurre per il week-end (doppio 66 di Molinari e Manassero a 3 colpi dal leader) sono grandiose. Non che Martin Kaymer (in testa da solo a -11) o Danny Willet e Rafael Cabrera Bello, che l’Italia la amano come se fosse casa loro, oppure anche Grame McDowell, che un Open (Castello di Tolcinasco) l’ha già vinto nel 2004 (secondi con Francesco e il belga Thomas Pieters a -10), non siano in benvenuti qui da noi, ma pensare di arrivare a domenica e, sul lago di Garda, festeggiare una vittoria di un italiano, sarebbe un sogno, se poi fosse ancora Francesco, a otto giorni di distanza dall’ultima, allora sarebbe l’estasi del golf italiano.