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Augusta Masters: le 10 cose da sapere

Golf

La leggenda della "green jacket", i sei trionfi di Jack Nicklaus, il fondamentale passaggio dell'Amen Corner e tante altre curiosità sul primo Major della stagione, al via in Georgia senza Tiger Woods ma con il nostro Chicco Molinari. Il Masters in diretta esclusiva su Sky Sport da giovedì 8 aprile

I 'BIG' SUL GREEN PER IL MASTERS

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Tutto pronto all'Augusta National per l'edizione n° 85 del Masters (8-11 aprile, diretta esclusiva su Sky Sport), primo Major del 2021. Si torna a giocare in aprile, dopo che nel 2020 il torneo fu disputato a novembre a causa della pandemia. In Georgia, non sarà al via Tiger Woods, in convalescenza dopo il grave incidente stradale dello scorso febbrario. Nel field tutto il meglio del golf mondiale, dal detentore del titolo Dustin Johnson a Justin Thomas, passando per il nostro Chicco Molinari, unico italiano al via giacca verde. Ecco le 10 cose da sapere in vista del Masters. 

1. Il mito della "green jacket"

Il vincitore dell’Augusta Masters riceve, oltre al premio in denaro (comunicato ai giocatori solo durante l’ultima giornata), una giacca verde che gli viene consegnata durante la cerimonia di premiazione dal campione uscente. Il vincitore potrà tenerla con sé per tutto l’anno, riportandola al Club in occasione del Masters successivo. Attenzione però, perché avrà anche il diritto di poterla utilizzare ogni volta che tornerà ad Augusta. La giacca verde come divisa ufficiale dei soci del Club è stata istituita nel 1937 ed è diventata uno dei simboli del torneo. I soci del circolo devono comprarla e indossarla durante la disputa del Masters per farsi riconoscere dagli ospiti. La giacca ha un petto solo ed è a 3 bottoni; il tessuto è di lana tropicale e poliestere, il colore esatto è il “Masters Green” ed è adornata dal logo del circolo vicino alla tasca sinistra e nei bottoni. 

2. Sempre sullo stesso green

La prima edizione dell’Augusta Masters si disputò nel 1934. Come da tradizione, il torneo si gioca durante la prima settimana di aprile. È l’unico Major che si disputa fin dalla prima edizione sullo stesso campo e si gioca ogni anno all’Augusta National Golf Club, in Georgia (USA), in uno dei più esclusivi club del mondo.

3. Tiger insegue Jack

Il giocatore ad aver vinto il maggior numero di Masters in carriera è Jack Nicklaus, l’uomo dei record con 18 Majors conquistati, di cui 6 ad Augusta, l’ultimo nel 1986, all’età di 46 anni. Tiger Woods è fermo a cinque, il primo nel 1997 e l'ultimo nel 2019, quando beffò tra gli altri il nostro Chicco Molinari. Lo statunitense però non sarà al via e dovrà rimandare l'aggancio al mito Nicklaus nel 2022.  

4. L'Amen Corner, teatro di imprese

Uno dei passaggi fondamentali è l’Amen Corner, termine coniato dal giornalista di Sports Illustrated Herbert Warren Wind nel 1958. Generalmente conosciuto per le buche 11,12 e 13 nella loro interezza, l’Amen Corner è invece rappresentato dalla seconda metà della buca 11, dalla 12 e dalla prima metà della 13. L’italiano Costantino Rocca entrò nel 1997 nella storia dell’Amen Corner, segnando birdie, birdie ed eagle, quarto di sempre a riuscire nell’impresa.

5. Pubblico? Cose di famiglia...

Dopo un 2020 a porte chiuse a causa della pandemia, torneranno gli spettatori, seppur in numero molto limitato. I presenti, conosciuti anche come patron, devono rispettare regole molto rigide. Accedere come pubblico al Masters è quasi impossibile: gli ambitissimi e costosi accessi sono di proprietà familiare e vengono opzionati di anno in anno. L’unica possibilità di vedere i propri idoli è nei giri di prova. 

6. Lo stesso trofeo dal 1954

I trofei del Masters sono, fin dal 1954, sempre gli stessi e tutti di pregiato cristallo. Per chi realizza  il miglior giro c’è un vaso, per la buca in un solo colpo è riservata una boccia mentre per gli eagles il premio è di due bicchieri.

7. Lo spettacolo di Magnolia Lane

Magnolia Lane è la storica via di accesso che dal cancello d’ingresso porta fino alla club house. I 61 alberi giganti di magnolia che si vedono lungo i 300 metri del viale risalgono al 1850. La quota di affiliazione originale dell’Augusta National era di 350 dollari negli anni Trenta, che equivalgono a 4217 dollari odierni. 

8. L'importanza del dress code

Come a Wimbledon, il dress code è importantissimo ad Augusta. L’abbigliamento dei caddie, ad esempio, è uniforme da sempre: per l’occasione, infatti, sono obbligati a indossare una tuta bianca e un berretto verde. Sgarrare è impossibile...

9. Nella Champions Gallery c'è anche un Presidente

La Champions Gallery, all’ingresso della club house, presenta i ritratti di tutti i vincitori, da Arnold Palmer a Tiger Woods, fino all’ultimo trionfatore Dustin Johnson. Da segnalare anche il busto di bronzo di Dwight Eisenhower, l’unico presidente degli Usa che è stato socio dell’Augusta National. 

10. Un 2010 colorato d'azzurro

L’edizione del 2010 fu storica per i colori italiani perché ben 3 giocatori parteciparono al Masters: Edoardo Molinari, Francesco Molinari e Matteo Manassero. Edoardo e Francesco Molinari furono invitati grazie alla loro posizione fra i primi 50 del Ranking Mondiale, mentre Manassero venne chiamato per il trionfo nel British Amateur Championship dell’anno precedente.