Nuoto di fondo, quinto posto per Gregorio Paltrinieri a Doha. Terzo Simone Ruffini

Nuoto

Lia Capizzi

Nuoto di fondo. Paltrinieri quinto al debutto in Coppa del Mondo. Greg fenomeno pure in mare. Terzo Simone Ruffini al termine di una gara con sportellate simili ad una gara di MotoGp

Gregorio Paltrinieri è un fenomeno pure in mare. E lo conferma il fatto che all’arrivo sia pure stizzito. Al suo debutto assoluto in una gara di Coppa del Mondo chiude quinto, meglio di lui il campione del Mondo 2015 della 25Km Simone Ruffini. Una gara che è stata di pura lotta, la 10 Km di fondo del resto assomiglia ad un GP di moto con sorpassi e sportellate da far girare la testa. Le acque libere quasi si confondono con la pista di un circuito. In questo caso la similitudine è reale e tangibile perché il campo di gara del fondo a Doha è a pochi chilometri dal circuito di Losail dove anche la MotoGp inizia la nuova stagione. Paltrinieri è alla sua terza 10 Km in carriera ma questa è la più difficile. Per la sua prima passarella in CDM si deve misurare con un field di altissimo livello, gara vera, rivali stranieri ma soprattutto italiani perché la nazionale azzurra di fondo è una sicurezza da sempre, fa scuola nel mondo e porta sempre medaglie pesanti nella bacheca della Federnuoto. Lista partenti numerosa, sono in 72, il mare è una tavola e la temperatura è di 27 gradi. Gara tattica con i francesi a dettare l’andatura e il gruppone dietro a studiarsi l’un con l’altro. Gli azzurri iniziano a farsi sentire all’inizio del quarto dei sei giri totali. Al sesto chilometro il primo ad alzare la testa è proprio il debuttante Paltrinieri. Da campione di tutto in vasca nei suoi 1500sl non ha alcuna riverenza nei confronti del mare. Greg accelera a manetta e con 10 bracciate si trova al comando a 3 Km dal termine. Da lì in poi però inizia la bagarre: calci, pugni, spintoni. E’ il DNA del fondo, bellezza. Paltrinieri lo sa bene. Anche se sono più le botte che riceve di quelle che riesce a sferrare. 

Da non sottovalutare, poi, il fattore personaggio e pure l’invidia. Gregorio è un personaggio mediatico, con il suo oro olimpico a Rio è entrato nella leggenda, i riflettori sono su di lui fuori dall’acqua ma pure dentro. I caimani del fondo non lo considerano un novellino, lo temono, tutti faranno la gara su di lui, gli staranno addosso. Sarà sempre così d’ora in poi fino a Tokyo 2020. All’ultimo giro di boa l’olandesone Ferry Weertman, campione olimpico in carica della 10 Km, inizia a far sentire la sua autorità.  Gli azzurri non se lo fanno sfuggire e l’arrivo diventa una ammucchiata al fotofinish. Weertman il più feroce nel battere la mano contro il tabellone davanti al francese David Aubry. Terzo Simone Ruffini, il 28enne di Tolentino allievo di Emanuele Sacchi ha una forza di reazione da manuale, dove non arriva con il fisico minuto arriva con la testa, e non è un caso se negli ultimi due anni la Coppa del Mondo generale se l’è portata a casa lui. Gregorio chiude quinto. Da debuttante è un risultato ottimo, da incorniciare. Non aspettatevi un Greg contento. Sorridente, perché lo è sempre, ma pure sincero nell’essere un filo stizzito: Se avessi fatto una gara in progressione avrei fatto meglio. E’ stata una gara divertente ma pure massacrante, di botte ne ho prese tante ma fa parte del gioco. Lo so che tutti mi stanno addosso. A cinque metri dal traguardo ero primo e poi sono arrivato quinto. I finali sono così. Non recrimino niente. Anche in questo mi serve esperienza. Sono reduce da cinque mesi a Melbourne, mi sono allenato in modo diverso, sono fiducioso di quello che sto facendo. Si può fare meglio ma alla mia prima gara vera va bene così”. Attenzione battaglione, il sogno di Paltrinieri di fare la doppietta a Tokyo 2020 sia in vasca sia in mare inizia ufficialmente da qui.