La nuova stella del nuoto azzurro è stata la rivelazione del 2017 conquistando la medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest nei 1500 stile. Poliedrica, capace di spaziare dai 1500 agli 800 fino ai 400 stile libero. Insieme a Lia Capizzi la mezzofondista romana, che ama Zucchero e lo shopping, svela una personalità divisa tra timidezza e cattiveria agonistica. Ai prossimi Europei di Glasgow (3-9 agosto) punta in alto, alla medaglia d'oro, con vero obiettivo le Olimpiadi di Tokyo
Due enormi occhi castani che spesso mirano in basso, trasmettono pudore e imbarazzo. Simona Quadarella non ė abituata a parlare di sè in prima persona, una 19enne romana de Roma, delle Fiamme Rosse e del CC Aniene, legatissima alla famiglia e innamorata della piscina come proprio habitat naturale. Sin da piccola macina chilometri su e giù lungo la vasca con frequenze molto alte che le permettono quella sua caratteristica nuotata costante che, in gara, le avversarie non hanno.
Una predestinata. Il suo nome circolava da tempo nell’ambiente del nuoto, sin da bambina le bracciate e l’acquaticità di Simona non passavano inosservate. Nel 2014 la sua prima convocazione in azzurro e subito l’exploit agli Europei juniores, dove conquista due medaglie d’oro. Da allora non si è più fermata, ha affrontato la delusione di non partecipare alle Olimpiadi di Rio a 16 anni: non aveva realizzato il crono minimo per la qualificazione, ma in cuor suo ci sperava. Non si è persa d’animo, ė tornata in acqua a lavorare come un mulo, cocciuta e determinata, spronata dall’allenatore Christian Minotti, ex azzurro con in bacheca un bronzo ai Mondiali in vasca corta del 2002. La conferma del talento della Quadarella è arrivata ai Mondiali di Budapest lo scorso anno, quando in lacrime ė riuscita a conquistare la prima medaglia da grande: bronzo nei 1500 dominati dall’aliena Katie Ledecky. "Salire sul podio con la Ledecky è stato un sogno, ci ho messo un po' di tempo a realizzare cosa avevo fatto". Niente paragoni con la mostruosa fuoriclasse statunitense, per favore, anche se l’obiettivo di avvicinarla è nel mirino della romana, destinazione Olimpiade Tokyo 2020. A maggior ragione ora che i 1500sl sono stati ammessi come nuova specialità olimpica e debutteranno tra due anni proprio ai Giochi giapponesi.
Attenzione, Simona non ė tipa da "one shot", ha molte cartucce a disposizione. Se è vero che i 1500 sono la "sua gara" ė altrettanto realistico affermare che ama gli 800sl (medaglia d’oro alle Universiadi di Taipei 2017) e continua a migliorarsi pure nei 400sl, con i quali in passato aveva meno confidenza: adesso stampa tempi di assoluto valore mondiale anche nella distanza delle otto vasche. Dei suoi 19 anni conserva la passione per la musica di Rihanna, con un debole per Zucchero ereditato dal papà. Adora lo shopping, abbigliamento e occhiali su tutti, e quando prende confidenza la sua risata diventa contagiosa.
Il nuoto ha aiutato una ragazza timida a relazionarsi con il mondo. Il mondo stesso ha scoperto una potenziale fuoriclasse che non ha paura di nessuno. La Quadarella ė un pò Dott Jeckyll e Mr Hyde, con la cuffia e gli occhialini si trasforma, determinata e grintosa. "Mia madre dice sempre che quando sono in acqua spruzzo carriveria", conferma arrossendo Simona. Non glielo dite, perché è scaramantica, ma agli Europei di Glasgow - in programma dal 3 al 9 agosto - può vincere l’oro nei 1500sl. E non solo. Azzardiamo anche un podio negli 800 e forse pure nei 400?