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Europei nuoto 2018: è l'Italia dei super-giovani, sfrontati e sfacciati

Nuoto

Lia Capizzi

Quando nella stessa giornata Federica Pellegrini compie 30 anni e Gregorio Paltrinieri "abdica", ecco che il nuoto azzurro trova comunque il modo di sorridere grazie a una linea verde più che... azzurra

LE MEDAGLIE DEL 5 AGOSTO

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Nel giorno dei 30 anni di Federica Pellegrini, nella sera in cui Paltrinieri deve abdicare ecco che sbocciano i super-giovani, sfrontati e sfacciati. Dopo l'oro della 19enne Simona Quadarella arriva quello del coetaneo Alessandro Miressi. Vera rivelazione il gigante torinese di Moncalieri di oltre 2 metri. Nella gara regina l'azzurro non ammette altri contendenti. Progressione impressionante del ragazzo che ama il basket, tifa i Clippers, e tocca la piastra davanti a tutti, campione d'Europa anche senza infrangere la barriera dei 48 secondi, ma chi se ne importa, 48"01 ed è secondo crono italiano all-time. Il primo italiano sotto i 48” resta sempre Luca Dotto che onora la corona continentale conquistata due anni fa con un quinto posto finale che è tutto cuore e orgoglio (48”45), la scelta di rischiare la prima vasca a razzo,  22”71 nei primi 50 metri, gli servirà tra qualche giorno per lo sprint. Dotto ha un ruolo ben definito di esperienza e saggezza in un’Italia veloce che adesso ha in Miressi la nuova punta di diamante. Sul gradino più alto del podio l’allievo di Antonio Satta, tesserato per la Centro Nuoto Torino e le Fiamme Gialle, quasi non festeggia, frastornato ed emozionato. Il primo sogno lo ha avverato, ma le ambizioni di Ale, da oggi Ale il Grande, sono ancora molte. Sicuro di sé ma non sbruffone.

Paltrinieri cede la corona. Greg campione che non ha paura di perdere

Ha ridotte ambizioni di vittoria Paltrinieri che non sta benissimo ma non rinuncia a gareggiare. Mica è Sun Yang che fugge, per gli smemorati il riferimento ė ai Mondiali di Kazan 2015. Un campione non ha paura di perdere, un oro olimpico sa accettare la sconfitta, un uomo non cerca alibi. Anche se fosse stato in forma Greg ammette schiettamente che avrebbe faticato a reggere il ritmo dei due lì davanti. Si deve accontentare del bronzo dietro a Wellbrock (14’36” 15) che arriva dal nuoto di fondo in acque libere. Secondo Romanchuk (14’36”98) che, diciamolo, alla fine è il vero sconfitto dopo i tanti – forse troppi- proclami di vittoria annunciata degli ultimi mesi. Da evidenziale con ammirazione i tempi sia del tedesco sia dell"ucraino, hanno un valore esponenziale, considerando che il record europeo del miglior  Paltrinieri ė di 14'34"04 e risale a due anni fa. Il fuoriclasse poliziotto di Carpi non è felice del suo terzo posto (14’42”85), non può esserlo, gli rode e pure tanto ma ha fatto vedere a tutti come si può uscire battuti senza far drammi. Si cade e ci si rialza, lo farà anche lui. Del resto è reduce da un anno particolare con sei mesi trascorsi in Australia, toccasana mentale per ritrovare nuovi stimoli. Ritroverà a breve anche la cattiveria e la forma di prima.

Facce da bronzo. Burdisso rischiatutto, Castiglioni ritrovata, la 4x200sl inedita 

Medaglia tanto bella quanto incosciente per Federico Burdisso nei 200 farfalla. Manco doveva esserci in finale, ripescato all'ultimo grazie al forfait del campione del mondo James Guy. Il 16enne di Pavia se la gioca al massimo, che ha da perdere del resto? Tanto sfrontato in gara quanto timidissimo fuori. Difficile tirare fuori le parole di bocca al campioncino di Pavia che ha però le idee ben chiare, si è trasferito a Londra per costruirsi un domani in lingua inglese. Si porta a casa il bronzo migliorandosi di 43 centesimi (1’55”97), crazy-boy Federico. Giovane è anche la 4x200 stile uomini, tutta nuova di zecca, aspettando il rientro dall'infortunio di Gabriele Detti. Il 21enne fiorentino Filippo Megli (1’45”24) in seconda frazione è il più veloce di tutto il lotto e trascina gli azzurri (Alessio Proietti Colonna, Matteo Ciampi, Mattia Zuin) sul gradino più basso del podio. Il bronzo europeo lo aveva conquistato nel 2014, quando aveva 17 anni Arianna Castiglioni. Poi una lunga serie di infortuni hanno bloccato la ranista di Busto Arsizio che a Glasgow può fare ciao-ciao con la manina alla sfiga. Ha avuto la pazienza di non mollare, lei insieme al suo allenatore Gianni Leoni, e ora ritrova il filo per mettersi al collo di nuovo una medaglia pesante nei 100 rana dominati dalla russa Efimova (1’05”53) davanti alla nemica acerrima Meilutyte. Per Arianna il primato personale in 1’06”54 cui si aggiunge il settimo posto di una emozionata Martina Carraro (1’07”59) che dalla Scozia può ripartire con fiducia dopo il cambio tecnico dell’ultimo mese. Che buffo, a nemmeno 21 anni – li compirà a Ferragosto-  la Castiglioni rischia di passare per veterana in questa nuova Italia di teenager.