Europei tuffi: Chiara Pellacani è oro nel sincro insieme a Elena Bertocchi. A Edimburgo è nata una stella

Nuoto

Lia Capizzi

Agli Europei di tuffi nel sincro 3 metri il successo sorprendente della coppia azzurra formata dalla baby Chiara Pellacani e dalla 24enne Elena Bertocchi. Figlia di un giornalista sportivo, con il fratello maggiore che milita nella Primavera calcio del Bologna, la piccola romana compie una impresa di precocità: nemmeno Tania Cagnotto aveva vinto una medaglia internazionale alla sua età. Seria, grande lavoratrice, frequenta il Liceo Sportivo a Roma. Guai a che le tocca la sua “pelle” o il ciondolo al collo del suo angelo tuffatore, ricordo di un amico scomparso. A Edimburgo è nata una stella

Bertocchi-Pellacani campionesse d'Europa

Chiara “la Rossa” è sul gradino più alto del podio a soli 15 anni, un pizzicotto sulle guance per capire che è tutto vero. Regina di precocità, neanche Tania Cagnotto ha vinto una medaglia internazionale così giovane, il primo Europeo la bolzanina lo disputò a 17 anni portandosi a casa un argento e un bronzo. Il paragone tra baby Chiara e la Cagnotto lo chiudiamo qui, adesso e in futuro: Tania è per definizione una leggenda, punto e a capo. Il sincro 3 metri è il piatto forte della scuola italiana di tuffi per merito proprio della Cagnotto e di Francesca Dallapè, storiche dominatrici di otto titoli europei dal 2009 al 2016 con l’apoteosi nella conquista dell’agognata medaglia olimpica, l’argento di Rio de Janeiro. La Pellacani e la Bertocchi sono solo all’inizio. Insieme ad Elena, di otto anni più grande e già con la patente di campionessa - la piccola romana ha iniziato a tuffarsi solamente un anno fa, un sincro nato lungo l’asse Roma–Milano. La 24ennne milanese chiude tra lacrime di gioia un Europeo in sofferenza a stringere i denti per il dolore al quadricipite della gamba sinistra che non le ha comunque impedito di conquistare il bronzo dal trampolino 1 metro. Chiara invece era stata la rivelazione della finale della gara regina, il trampolino 3 metri, disputata 24 ore prima, per la prima volta si era trovata da sola a tu per tu con le grandi Europa. Aveva esibito una personalità sorprendente, una condotta di gara di altissimo livello sfoderando pure un triplo e mezzo che a 15 anni è tanta roba. Proprio con il triplo e mezzo (66.96 punti), le due azzurre costruiscono il successo nel sincro. Con l’ultimo tuffo, il doppio e mezzo rovesciato (59.40 punti), ottengono la certezza del podio, poi accade quello che non ti aspetti: le stra-favorite britanniche toppano completamente l’ultimo tuffo, un errore madornale che consegna alla coppia italiana l’oro europeo. La prima volta sul gradino più alto del podio te la ricordi per sempre: Chiara è sorridente ma la mano destra sul volto tradisce l’incredulità, l’inno di Mameli lo canta quasi con riverenza. L’impressione è che dovrà abituarsi a certe emozioni nonostante a livello giovanile abbia già un curriculum di tutto rispetto con il titolo di campionessa europea juniores dai tre metri vinto nel 2017.

Chiara “Caterpillar” in allenamento. Al collo non si separa mai dal ciondolo del suo angelo-tuffatore

Ad Edimburgo nasce ufficialmente una stella, Chiara “la Rossa” ma pure Chiara “Caterpillar”, soprannome che le deriva per il modo in cui si allena. Lo scricciolo romano di 1 metro e 55 cm è una grande lavoratrice, non si abbatte se un esercizio le riesce male ma torna indietro e lo riprova allo sfinimento. Ultimamente è molto concentrata nell’imparare il doppio e mezzo rovesciato carpiato che a Edimburgo non ha inserito nel programma. Tempo al tempo, un tuffo dal coefficiente molto difficile non si improvvisa, è una lenta costruzione, ci vogliono ore e ore di palestra-officina prima di avere la sicurezza di esibirlo. Si allena ogni pomeriggio dalle 15 alle 19 al Centro Federale del Coni all’Acqua Acetosa dove al mattino siede tra i banchi del Liceo Scientifico Sportivo. Una settimana al mese gli allenamenti vengono raddoppiati anche al mattino sempre sotto la guida di Domenico Rinaldi, tecnico dall’esperienza pluriennale che segue Chiara fin da piccola insieme ad Alice Palmieri. Negli allenamenti a secco, fuori dall’acqua, il tutor è l’ex campione Nicola Marconi. La Pellacani si tuffa dai 3 metri e pure dai 10 metri, si divide tra trampolino e piattaforma senza distinzione, è lo stesso percorso seguito dagli allievi del passato e del presente di Rinaldi: tutti devono saper fare tutto e solo dopo, attorno ai 18 anni, ci si specializza. Dei suoi 15 anni Chiara fa trasparire la timidezza ma pure la tenera scaramanzia di non voler cambiare la sua coperta di Linus: guai a chi le tocca la sua “pelle” – il piccolo asciugamano con il quale ci si asciuga dopo ogni tuffo, ndr- che è tutta rotta e bucata ma lei non la vuole cambiare. Al collo ha un ciondolo raffigurante un piccolo tuffatore al quale è legatissima, le ricorda il suo amico Matteo che come lei si tuffava ma che un male incurabile ha portato via nel 2012. Il mondo dei tuffi è una piccola grande famiglia e per ricordare Matteo in molti indossano il ciondolo a lui dedicato, come fosse il loro angelo custode, l’angelo tuffatore. Di poche parole ma concreta, ha come fidanzatino il 20enne piattaformista azzurro Vladimir Barbu. Lo sport è nel DNA della famiglia Pellacani, il padre Paolo è un giornalista sportivo e il fratello maggiore Lorenzo gioca a calcio, cresciuto nelle giovanili della Lazio e attualmente nella Primavera del Bologna.
Il prossimo ottobre in Argentina la 15enne tesserata MR Sport F.lli Marconi sarà a Buenos Aires a disputare le Olimpiadi Giovanili per mettersi alla prova con le coetanee di tutto il mondo, soprattutto le cinesi. I cinque cerchi restano un sogno ma adesso per la prima volta Chiara inizia a pensare un po’ a Tokyo, per carità il traguardo delle Olimpiadi 2020 è ancora lontano, bisogna passare attraverso le qualificazioni olimpiche e i Mondiali del 2019, di sicuro questo sorprendente oro in coppia, da outsider , pure con il fiocco di un regalo da parte avversarie, qualifica di diritto la Pellacani e la Bertocchi agli Europei del prossimo anno. Piacere, sono Chiara “la Rossa”, sentirete parlare ancora molto di me.

La gioia di Elena Bertocchi e Chiara Pellacani con la medaglia d'oro tra i denti (Getty)