Nuoto, Federica Pellegrini non molla, anzi rilancia. Per diventare ancora più storica

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Lia Capizzi

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Federica ufficializza la decisione di continuare a nuotare. Niente ritiro, non ci pensa proprio. A 30 anni la Pellegrini comunica sui social la voglia di arrivare a Tokyo 2020. In caso di finale in Giappone sarebbe la prima al mondo a conquistare cinque finali olimpiche consecutive

Ancora Fede. Convinta e determinata più che mai. Altro che ritiro, la Pellegrini continua. Anzi, rilancia per diventare persino più storica. E' appena iniziata la nuova stagione agonistica e al secondo giorno di allenamenti al Centro Federale di Verona, sotto la guida del tecnico Matteo Giunta, la fuoriclasse del nuoto mondiale decide di fugare ogni dubbio. Prima ha avuto bisogno di liberare la mente, staccare, godersi le vacanze spensierate, interrogarsi dentro, capire se mente e cuore fossero ancora in sintonia. Si, lo sono. Il cuore le dice di essere innamorato perso del nuoto e la mente le risponde: ok, allora continuiamo mano nella mano. La leggenda italiana delle piscine affida il suo proposito ai social con un post che ha più di una lettura, di immagine e di testo. E' appollaiata sopra il blocco di partenza numero 4, quello dei favoriti per la vittoria, le spalle rivolte al pubblico, come sfida ma pure protezione, e soprattutto la scelta della frase: “Comincia ad essere adesso ciò che tu vuoi essere domani”. William James è uno dei padri del pragmatismo, psicologo e filosofo americano le cui teorie hanno come centrale il tema della "volontà di credere", il ruolo decisivo è affidato all’azione e all’atteggiamento: la coscienza è uno “stream of tought”, un flusso di corrente di pensiero che scorre e scivola. La Pellegrini vuole continuare a scivolare. Ha in testa un obiettivo ambizioso e storico: diventare la seconda nuotatrice di sempre con cinque Olimpiadi all’attivo. Impresa eccezionale che nel mondo del cloro corrisponde ad un Record del Mondo. Ci è riuscita solo la statunitense Dara Torres, l'unica nuotatrice ad aver preso parte a cinque edizioni diverse dei Giochi Olimpici: 1984, 1988, 1992, 2000 per concludere a 41 anni, da mamma, con le Olimpiadi di Pechino. La Torres ha in bacheca 12 medaglie olimpiche tra stile libero e farfalla, di queste ben sette medaglie le ha conquistate con le staffette grazie al fatto di contare sullo squadrone del Team USA. Federica è diversa. Per anni si è dovuta caricare da sola il peso e la responsabilità dell’interno movimento natatorio italiano. Adesso a 30 anni, dopo aver vinto tutto, ha la serenità di non essere più da sola. C’è una nazionale femminile che agli ultimi Europei di Glasgow ha sfoggiato un bottino prezioso di medaglie con prestazioni tecniche di livello mondiale: dallo stile libero della Quadarella al dorso di Margherita Panziera e Carlotta Zofkova, dalla farfalla di Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi alla rana di Arianna Castiglioni e Martina Carraro, le azzurre del nuoto sono tornate dalla rassegna continentale con il morale carico a pallettoni. Una risorsa enorme per il futuro della stessa Federica, con tali compagne di squadre può pensare di sfidare le staffette delle grandi potenze delle piscine. Da qui a Tokyo accendiamo i fari, le premesse ci sono, occorre crederci, programmare, lavorare e potrebbero arrivare soddisfazioni enormi. La Pellegrini è oro olimpico 2008, cinque volte campionessa del Mondo, sette volte regina d’Europa. Aggiungiamoci gli 11 record del mondo stabiliti, con quello sui 200sl che resiste tutt’ora dal 2009. E’ già una leggenda, non deve dimostrare più nulla e non deve vincere per forza. Deve solo essere Fede, scivolare leggera e veloce nel suo elemento naturale che è l’acqua e lasciarsi anche "scivolare" certi commenti pressapochisti di leoni da tastiera che il nuoto lo seguono una volta ogni anno. Aveva bisogno degli ultimi 12 mesi come periodo di stacco, un bisogno fisico ma soprattutto un toccasana mentale per lei che da 13 anni ha sempre tirato la carretta, ha salutato avversarie storiche che sono durate solo poche stagioni, non hanno retto al logorio di stare ogni santo giorno con la testa sotto l’acqua. Si è trovata a gareggiare con ragazzine che hanno la metà dei suoi anni. Ai prossimi Giochi di Tokyo avrà 32 anni, già riuscire ad entrare in una finale individuale sarà un successo, vorrebbe dire conquistare la medaglia olimpica della longevità. Rispetto a Dara Torres, che ha saltato i Giochi del 2004, la Pellegrini sarebbe la prima nella storia a disputare cinque finali individuali olimpiche consecutive. Il traguardo è tracciato: Tokyo 2020. Resta da stabilire il percorso. L’idea è di riprendere confidenza con i suoi 200 stile, con le frequenze che più le appartengono e  l’hanno resa la Divina, i carichi di lavoro che possono tornare utili nel caso decidesse di gareggiare anche nella velocità dei 100. Non c’è nulla ancora di fissato. La scelta del percorso agonistico verrà definita dalla Pellegrini e da Matteo Giunta nelle prossime settimane. Tempo al tempo, il cammino sarà in divenire. La certezza ė che Federica c'è. In Italia il cognome Pellegrini è sinonimo di sacrificio, cattiveria agonistica, impegno e passione. I commenti più entusiasti arrivano nelle ultime ore dai giapponesi, gasatissimi perché la Divina gareggerà alle Olimpiadi di casa loro. Un inchino. Arigatò, grazie.