Mondiali nuoto 2018: Orsi, argento affamato. La nuovissima 4x50sl è di bronzo

Nuoto

Lia Capizzi

orsi

Ai Mondiali di nuoto in vasca corta ad Hangzhou il bolognese ritorna da solo su un podio mondiale a distanza di quattro anni.  Sorprende la nuova staffetta maschile della 4x50: Condorelli, Vergani, Zazzeri e Miressi sono di bronzo dietro a Russia e Usa.  Un ulteriore mattone per la costruzione del progetto olimpico

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Una fame d’argento. Da buona forchetta emiliana l’appetito di Marco Orsi è sempre stato bello robusto, anche se da professionista ha imparato a contenere le pulsioni golose di tortellini e Nutella. C’è poi la fame sportiva. Il 28enne di Budrio è arrivato ai Mondiali di Hangzhou con la voglia di scacciare il periodo buio e altalenante degli ultimi due anni tra virus, infortuni e parecchia sfortuna. “Ma che devo fare? Sono sfigato”, si era sfogato lo scorso aprile quando – durante gli Assoluti di nuoto Riccione – andò a sbattere contro un tavolo con conseguente svenimento e difficoltà a respirare. Aveva pure il desidero di mettere a tacere chi lo aveva dato per finito. Quel brutto vizio di dare etichette affrettate, senza appello, a chi sta attraversando un momento no. Non è vendicativo il 28enne di Budrio, forse permaloso – come lui stesso ammette – ma quelle vocine a bordo vasca hanno un po’ ferito anche uno come lui dal carattere solare, estroverso.

C’era tutto questo dietro all’ingordigia con cui Marco si è sbranato la finale dei 100 misti. E’ partito sparato a dorso e delfino, una piccola imperfezione nel finale della rana e poi il suo stile libero che non è ancora quello strabordante di un tempo ma sempre efficace. Sognava di tornare tra i grandi nella vasca da 25 metri che da sempre adora, proprio nella gara che ha imparato ad amare e che un anno fa gli aveva dato la soddisfazione enorme dell’oro agli Europei in corta di Copenaghen. Orsi era stato già vice campione del mondo, sempre da 25 metri, nei 50 stile a Doha 2014 e con la 4x100sl a Istanbul 2012 ma vuoi mettere essere il primo italiano medagliato iridato nella specialità dei 4 stili? Un argento da dedicare all’allenatore Roberto Odaldi, con il quale forma un tandem sportivo affiatatissimo, e alla bella fidanzata e compagna di allenamenti Sara Alesci che negli ultimi tre anni gli ha regalato una profonda stabilità emotiva. Nella lista di coloro che gli sono sempre stati vicini ci sono ovviamente i genitori e le due sorelle gemelle (Marco è nato da un parto trigemellare). Il talentuoso 18enne russo Kolesnikov è imprendibile, tocca per primo in 50"63, nuovo record del mondo jr. L'azzurro tesserato per le Fiamme Oro e per la CN Uisp Bologna - è subito dietro, migliora ancora il record italiano che già gli apparteneva (51”03). Peccato non sia arrivata la ciliegina di sbriciolare il muro dei 51 secondi, ma è anche vero che si entra nella storia prima con le medaglie, solo dopo con i tempi. Orsi il “Bomber” - suo soprannome - è tornato volante.

Il bronzo della 4x50sl, un altro mattone per continuare a costruire il sogno olimpico

L’argento di Orsi è legato a filo doppio al sorprendente bronzo conquistato nella 4x50sl da una staffetta italiana nuova di zecca. E’ naturalizzato italiano da appena un mese Santo Condorelli. Il 23enne velocista nato in Giappone, cresciuto negli Usa, aveva gareggiato l’ultima volta alle Olimpiadi di Rio con la nazionale del Canada, rimediando un quarto posto amarissimo nei 100sl, rimasto sotto il podio per soli 3 centesimi. Era andato in tilt, aveva pure meditato il ritiro salvo ritrovare la voglia di tornare in acqua nel paese d’origine dei nonni, nuova pedina del gruppo dei velocisti coordinati da Claudio Rossetto. Condorelli si è rivelato un ottimo primo frazionista (21”27, suo personale). Andrea Vergani sfreccia in seconda frazione. Il 21enne milanese, bronzo nei 50sl in vasca lunga agli Europei di Glasgow, stupisce in 20”44. Tocca all’artista fiorentino Lorenzo Zazzeri, che si supera e si migliora in 20”57 lanciando in ultima frazione Alessandro Miressi. Il 19enne torinese, campione europeo dei 100sl, è bravissimo a chiudere la porta in faccia all’Australia. Per i quattro azzurri pure la soddisfazione del nuovo record italiano (1’22”90), spazzato via il precedente che resisteva dal 2008.

E’ un bronzo pesante e ambizioso. E’ un ulteriore mattoncino nel progetto olimpico di costruire una staffetta maschile veloce che sia competitiva. La 4x100sl azzurra non è mai salita su un podio olimpico. Si può sognare in grande perché la materia prima c’è: un gruppo di giovani affamati (come i 4 medagliati qui a Hangzhou) insieme a campioni navigati ed esperti come lo stesso Orsi. Senza dimenticare il leader Luca Dotto, assente per infortunio in Cina, che da lontano non manca di farsi sentire: “Lo zio Luca è orgoglioso di voi”, scrive su Instagram. Loro, i suoi ragazzi, lo aspettano. Tutti per uno, uno per tutti.