Ai Mondiali di nuoto in vasca corta di Hangzhou (Cina) arriva il primo giorno di gare senza nessuna medaglia per i colori azzurri. I segnali restano comunque positivi. Tra molti quarti posti e tanti record nazionali, spicca una nazionale italiana che riesce a lottare con le superpotenze in quasi tutte le specialità
Zero medaglie ma tanti sorrisi nell'unica giornata di gare mondiali in cui nessun azzurro riesce a salire sul podio. Discorso a parte lo merita Fabio Scozzoli, la delusione più cocente. Il 30enne campione di Imola non riesce a entrare in finale nei suoi 50 rana, lui oro europeo in carica in vasca corta, chiudendo con il decimo tempo delle semifinali. La sua è una controprestazione in 26''04, al di sotto del suo migliore crono. Nuota poco lucido o affaticato. E qui vale la pena riavvolgere il nastro: Scozzoli ha già sulle gambe la finale della staffetta mista che ha disputato un'ora prima. Nella frazione a rana ha tirato al massimo, con Sabbioni, Orsi e Condorelli la 4x50mista uomini si rivela potentissima, arriva quarta a soli cinque centesimi dal bronzo del Brasile, con il nuovo record italiano. Scozzoli poteva essere risparmiato? No di certo. Perché se c’è la possibilità, anche minima, di lottare per una medaglia bisogna schierare i migliori, tassativo. Anche Nicolò Martinenghi è fuori dalla finale, precede Scozzoli ma è nono, primo degli esclusi (6”03, primato personale eguagliato).
Il sorriso più bello della penultima giornata dei gare è quello di un quartetto azzurro totalmente inedito. La 4x200 stile femminile torna a nuotare in una finale mondiale in vasca corta a sei di distanza dall’ultima volta. Arriva sesta ma sbriciola il precedente record italiano del 2012. Ci sono due debuttanti che non sono certo specialiste della distanza, Margherita Panziera (1’56”71) e Simona Quadarella (1’57”16), entrambe sorprendenti. C’è Erica Musso, in seconda frazione, che è una garanzia. E mani in alto di fronte a Federica Pellegrini che da leader sfodera una prestazione devastante in terza frazione (1’52”66), crono lanciato tra i suoi più veloci di sempre in carriera. Eccoci qui, dopo l’apoteosi dell’argento mondiale 2015 a Kazan la 4x200sl era finita in soffitta ricoperta di polvere. Ora torna ad essere una Signora staffetta. Ora ha bisogno di essere accudita e spronata, lavorandoci su, la nostra curiosità è ora di vederla all’opera in vasca lunga. L’obiettivo tecnico è di portarla a Tokyo iper competitiva.
Benedetti quarti posti. Troppi o pochi, chi lo sa. Per gli azzurri il gusto amaro della medaglia di legno viene però addolcito dai crono e dai tanti primati nazionali che cadono uno via l’altro con effetto domino. Martina Carraro ormai è totalmente a proprio agio al cospetto con le grandi. Il bronzo dei 50 rana, conquistato tre giorni fa, le ha tolto qualsiasi timore reverenziale. Nella finale dei 100 rana chiude quarta ma stampa un nuovo record italiano (1’04”73), è il suo quinto primato dall’inizio dei Mondiali. Ancora sotto il podio Ilaria Cusinato, quinta nei 200 misti dopo il quarto posto nei 400. La padovana sbriciola il record italiano di Francesca Segat vecchio di 9 anni fa, in epoca di supercostumoni. Record pure per Elena di Liddo nella semifinale nei 100 farfalla, con il secondo tempo di ingresso per la finale di domenica. In totale sono 14 i nuovi record italiani nella piscina cinese e, particolare fondamentale, sono tempi di tutto rispetto a livello internazionale. E’ questa la vera novità, l’abbondanza va a braccetto con la qualità. Di fatto è una Italia capace di lottare con le superpotenze in quasi tutte le specialità. Chissà cosa accadrà tra qualche mese quando tornerà protagonista la più nobile vasca lunga. Se consideriamo che la maggior parte degli azzurri presenti ad Hangzhou preferisce nettamente dare del "tu" alla piscina da 50 metri, ci sarà da divertirsi.