Coronavirus, il nuoto non riparte: "Piscine alla canna del gas"

Nuoto
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Con la fase 2 dell'emergenza, che prenderà avvio dal 4 maggio, ripartono gli allenamenti degli sport individuali (vedi il tennis), ma non per il nuoto. "Se non arriva l'autorizzazione del governo e del comitato tecnico-scientifico non possiamo riprendere, saremmo fuori legge", spiega il presidente della Fin Paolo Barelli. Che aggiunge: "Tutta l'Italia tiene le piscine chiuse perché i gestori sono alla canna del gas"

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Sport individuali ai nastri di partenza per la ripresa degli allenamenti, ma a 48 ore dalla "fase 2", quella della convivenza con il coronavirus, è caos su come sarà la ripresa dello sport. E così, mentre la Federtennis annuncia il via libera agli allenamenti per tutti i giocatori tesserati che abbiano una classifica di prima e seconda categoria nelle tre discipline del tennis, del padel e del beach tennis, il nuoto resta chiuso. Insomma niente ripresa per i big, Federica Pellegrini compresa. Chiede chiarezza e linee guida certe il presidente della Fin Paolo Barelli: "Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l'ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per riprendere l'attività. Se queste non arrivano nessuno può riaprire", le parole del n.1 della Fin all'Ansa chiarendo che da lunedì 4 maggio nessuno, nemmeno i top atleti, al momento può tornare ad allenarsi. "Lo dice chiaramente la lettera G, articolo 1 comma 1 del dpcm - spiega - non riguarda i nuotatori, ma tutti gli atleti degli sport individuali che potevano riprendere ad allenarsi: se non arriva questa autorizzazione non possiamo riprendere, saremmo fuori legge".

"Piscine alla canna del gas"

Uno stop che allontana dunque il ritorno in acqua anche dei campioni, ma non è escluso però che la Pellegrini, che aveva salutato con molto entusiasmo il via libera del governo al riavvio dell'attività per gli sport individuali, possa andare a nuotare a Roma all'Acquaniene, il suo circolo. "Tutta l'Italia tiene le piscine chiuse perché i gestori sono alla canna del gas e non aprono per pochi atleti - sottolinea ancora Barelli -. La Federnuoto comunque si è rimboccata le maniche e nonostante la situazione generale aprirebbe i due-tre centri federali, Milano, Roma e Verona. Ma servono queste linee guida: anche all'Acquacetosa del Coni la piscina non può aprire da lunedì se non arriva questa autorizzazione che contiene le prescrizioni che dicono a quali condizioni si può tornare ad allenarsi. Noi abbiamo mandato già una settimana fa le nostre indicazioni sulla ripresa e sono anche molto rigide: le linee guida o sono erogate da loro o accettano direttamente le nostre, ma qualcosa dobbiamo avere. Se non arriva nulla non si può aprire perché saremmo fuori legge. Anche al ministero stanno aspettando queste prescrizioni. E c'è anche da dire che quando arriveranno e dovessero essere complicate, servirà tempo per studiarle".

Il tennis riparte

Stessa norma, ma interpretazioni diverse se il tennis invece riparte. Da lunedì tornano infatti gli allenamenti per i tennisti. Il permesso - informa la Fit - sarà esteso ai tennisti Under 16, 14 e 12 di interesse nazionale convocati nei CPA (Centri Periferici d'Allenamento) della Fit e ai più forti atleti italiani che praticano il tennis in carrozzina. Tutti saranno tenuti ad osservare scrupolosamente, sia fuori sia dentro al campo di gioco, le disposizioni emesse dalle Pubbliche Autorità per contrastare la pandemia da coronavirus, e a rispettare durante gli allenamenti comportamenti e pratiche che - nonostante il tennis figuri al primo posto nell'elenco degli sport piu' sicuri stilato dal Politecnico di Torino su incarico del Coni - eliminino del tutto il rischio di contagio.