Europei nuoto, 7 medaglie per gli azzurri. E due record italiani

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Lia Capizzi

Lia Capizzi

©Getty
paltrinieri

Bottino ricchissimo nella terza giornata degli Europei di nuoto. Manca il metallo più pregiato ma arrivano 4 argenti e 3 bronzi. Paltrinieri domina la stanchezza e conquista l’argento nei 1500, bronzo di Acerenza. Miressi è 2° nella gara regina dei 100 stile. La rana regala una doppietta nei 100: argento della Castiglioni e bronzo per la Carraro. Impressiona il 19enne Burdisso, argento nei 200 farfalla. Bronzo per la 4x200 uomini. E ora tocca alla Pellegrini in finale nei suoi 200 stile in una corsia…che porta bene

Cattivissimo Greg. Si leva la muta della tripletta d'oro nel nuoto di fondo e  da caimano torna ad essere un metronomo in piscina. E' stanco morto ma prevale l'orgoglio di tenersi stretto quel podio europeo su cui sale dal 2012. Il duello con Mykhajlo Romanchuk è uno show già visto, di pura adrenalina. In acqua si vogliono sbranare, poi a bordovasca li vedi scherzare mentre si mettono d'accordo per bersi insieme una birra la sera. Grande merito all'oro dell'ucraino (14' 39"89) ma l'argento conquistato da Paltrinieri (14'42"91) è un qualcosa di enorme. Di carattere. Che fenomeno il 26enne di Carpi. Si porta sul podio, medaglia di bronzo, il lucano Domenico Acerenza (14’54”36) per tutti Mimmo, l'amico con cui ha deciso di rischiare l’accoppiata mare e vasca, condividere la casa a Roma, trascinare le valigie in giro per l'Italia, girovaghi in missione olimpica. È un doppio podio di gruppo che rende merito al lavoro di Fabrizio Antonelli, l'allenatore che Greg ha scelto nel maggio del 2020 abbandonando la culla del Centro Federale di Ostia, senza mai dimenticare  la riconoscenza che si deve sempre chi ti ha cresciuto, nel suo caso lo storico tecnico Stefano Morini.

Miressi e Burdisso, argenti e nuovi record

Alessandro Miressi ci teneva a bissare il successo del 2018 ma l’orso russo Kolesnikov scappa via (47”38). Al 23enne gigante di Moncalieri resta un po' l'amaro in bocca ma poi ritrova il sorriso per la soddisfazione di aver limato per la terza volta in 48 ore il primato italiano: 47"45 vale tantissimo come crono. L'allievo di Antonio Satta è nell'elite assoluta della specialità regina. La sfiga degli ultimi anni è un ricordo, dalle acque della Duna Arena di Budapest fuoriesce un Miressi più forte di quello dorato di Glasgow 2018. Cresciuto a pane e baseball da papà Elio e mamma Piera (nazionale di softball), Alessandro sta mettendo tutto se stesso per cercare il suo migliore fuoricampo nella piscina di Tokyo a luglio. Signori e signori, applaudite per favore Federico Burdisso. Nel 2018 era stato bronzo a sorpresa, a soli 16 anni. Nel 2019 ai Mondiali di Gwangju aveva sfiorato la medaglia, quarto delusissimo nonostante tutti intorno gli facessero i complimenti come scommessa per gli anni a venire. Il futuro di Burdisso invece è adesso. A 19 anni il ragazzo di Pavia sale di livello. La pandemia ha stravolto i suoi piani, niente trasferta americana a Chicago, studente di college in streaming, si è trasferito in pianta stabile all'AcquaAcetosa di Roma e con la cura tecnica di Simone Palombi continua a rifinire il suo talento cristallino. Mette al collo un argento che luccica ancor di più perché accompagnato dal nuovo record italiano (1’54”28, migliora il suo precedente 1’54”39). E’ un piccolo grande uomo con la consapevolezza di potersela giocare con i migliori nei 200 farfalla vinti qui a Budapest dal padrone di casa e primatista mondiale Kristof Milak (1’50”73). Ottavo un rinato Giacomo Carini (1’56”69).

Doppietta nei 100 rana donne

Nei 100 rana donne fa il colpaccio la svedese Sophie Hansson (1’05”69) che sorprende Arianna Castiglioni argento (1’06”15) e Martina Carraro (1’06”13) bronzo d'amore perchè nuota con la cuffia del fidanzato Fabio Scozzoli, il capitano azzurro rimasto a casa, infortunato. La staffetta maschile 4x200 identifica la potenza natatoria di un Paese. Gli azzurri Stefano Ballo (1’47”30), Matteo Ciampi (1’46”17), Marco De Tullio (1’46”02) e Stefano Di Cola (1’46”56) sono di bronzo. Il sogno è di superare i confini europei per essere tra i primi tre del mondo. 

Pellegrini, sesta finale europea nei 200 stile libero

Federica Pellegrini chiude con il terzo crono le semifinali dei suoi 200 stile (1’57”10) dietro alla ceca Semanova (1’57”30) e alla francese Charlotte Bonnet (1’57”30). Tempi non eccezionali sia chiaro, dall’altra parte del mondo nuotano già intorno nell’ordine di 1’54”. C’è spazio per un colpaccio della Divina?. “Non aspettatevi medaglie”, mette le mani aventi la 32 campionessa di tutto. Ha ragione, questi Europei per lei sono da considerare un allenamento intensivo. Federica sta ancora perfezionando i tasselli del suo mosaico, ha ancora bisogno di rifinire troppi dettagli soprattutto nelle ultime due vasche. Lavori in corso senza pressioni. Nuoterà la finale in corsia numero tre, la stessa della finale dei Mondiali di Gwangju 2019. Vale un pizzico di scaramanzia?