Atleti transgender, la Federazione internazionale di nuoto pensa a una categoria aperta

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La Fina ha annunciato che istituirà una categoria aperta per i nuotatori la cui identità di genere non coincide con il sesso biologico. Un gruppo di lavoro esaminerà nei prossimi mesi i modi più efficaci per creare questa nuova categoria

Una 'categoria aperta' riservata agli atleti transgender. La delibera sulla nuova politica di inclusione della Fina - arrivata durante il congresso che si è svolto a Budapest dove si stanno svolgendo i mondiali di nuoto - è stata approvata con il 71,5% di voti favorevoli. Ad esprimere il proprio parere sono state le altre federazioni aderenti allo stesso organo internazionale, chiamate al voto dopo aver sentito i discorsi dei rappresentanti di un gruppo di lavoro istituito nel novembre 2021 composto da atleti, scienziati, esperti legali e per i diritti umani. La Federazione di nuoto ha così sviluppato una nuova politica che si applicherà a tutti gli eventi da essa organizzata: nella nuova "policy" saranno incluse delle proposte per una "categoria aperta" riservata agli atleti transgender. Nel comunicato ufficiale viene sottolineato come verrà contestualmente istituito un nuovo gruppo di lavoro che trascorrerà i prossimi sei mesi esaminando i modi più efficaci per creare questa nuova categoria.

"Tutti avranno l'opportunità di competere"

"Dobbiamo proteggere i diritti dei nostri atleti a competere - ha detto il presidente della Federazione internazionale di nuoto Husain Al-Musallam -, ma dobbiamo anche proteggere l'equità competitiva nei nostri eventi, in particolare la categoria femminile alle competizioni. La Fina accoglierà sempre ogni atleta. La creazione di una categoria aperta significherà che tutti avranno l'opportunità di competere a livello d'élite. Questo non è stato fatto prima, quindi dovremo aprire noi la strada. Voglio che tutti gli atleti si sentano coinvolti nella possibilità di sviluppare idee durante questo processo".