Nuoto, Paltrinieri: "Ho in testa solo Olimpiade Parigi. Poi deciderò se continuare"

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Il nuotatore italiano - tra poco impegnato ai Mondiali di Doha - riflette sul suo futuro: "Farò le mie considerazioni, vedendo come andrà a Parigi. Quello mi tiene attaccato a questo sport è poter vincere"

Gregorio Paltrinieri ha parlato a 'la Repubblica', a pochi giorni dal Mondiale di nuoto di Doha: "Dopo i Giochi di Parigi avrò 30 anni. Ho sempre pensato che per come sono cresciuto, per tutte le gare che ho fatto e le situazioni in cui sono stato, trovarmi a dover solo partecipare mi starebbe stretta. Mi piace più competere per la vittoria che nuotare. Quello che mi tiene attaccato a questo sport è poter vincere. Farò le mie riflessioni vedendo come va Parigi". 

Il rapporto con Rossella Fiamingo

Ai campionati di Fukuoka a luglio scorso, il campione di Carpi andò via prima, sofferente nel fisico, rinunciando alle 30 vasche nel cloro dopo un brutto 800 (ultimo in finale) e una settimana di mare aperto al di sotto delle aspettative. Volò a Milano dove la sua fidanzata spadista, Rossella Fiamingo, sbagliò il suo assalto nella finale a squadre per l’oro. "Capita di fare passi falsi. Ci abbiamo pensato un giorno, poi ci siamo goduti le vacanze e a settembre abbiamo ricominciato ad allenarci -dice il 29enne carpigiano-. A volte la gente immagina situazioni drammatiche inesistenti. A me semplicemente scoccia se faccio gare brutte, ma l’800 in Giappone era totalmente falsato, quello non ero io, stavo male. Ma già il giorno dopo a Milano non mi interessava niente di quello che avevo fatto. Sono convinto di quello che voglio. Mai dubitato di me e di noi". Pregi e difetti di essere coppia tra sportivi di alto livello? "Camminiamo su due binari differenti e per fortuna ci incontreremo a Doha, lei ha una gara di coppa. Siamo molto diversi io e Ros, ed è un bene. Lei metodica e schematica, io vorrei ma mi faccio prendere dalla creatività del momento. Impariamo l’uno dall’altra". 

"A Parigi spero di essere competitivo su tutte le distanze"

Se rinascesse, farebbe il mezzofondista? "Per la fatica che si fa quotidianamente, ci sono sport più allettanti. Comunque sì, lo rifarei: a me piace competere, è quello che mi tiene legato al nuoto". A quali e quante medaglie punta a Parigi? "Difficile da dire adesso. Spero di essere ancora competitivo su tutte e tre le distanze". La 10 km sarà nella Senna. "Un palcoscenico scintillante. Ci ho già nuotato, ma in un altro punto rispetto al percorso olimpico. È un fiume molto largo, imponente. E anche se l’acqua è sporca, preferisco nuotare in un’atmosfera elettrica al centro di Parigi, che in un bacino anonimo. Certo, le Olimpiadi tornano in Europa e tra la gente. Ma preoccupano le guerre attorno così come non è ideale gareggiare dove i russi non vanno e se vanno non partecipano gli ucraini. Lo sport dovrebbe unire. Da atleta farei qualsiasi cosa per essere a Parigi, nella culla dell’arte, mi vengono in mente mille pittori e mille film, un posto ideale per esprimere le proprie idee, che nel nostro caso è la nostra forza".