Alvaro Granados finalmente è pronto a prendersi tutto

Lo hanno letteralmente buttato in acqua quando aveva sei anni. Il piccolo Alvaro avrebbe voluto giocare a calcio, come il fratello maggiore. Al limite, a pallacanestro, ma la piscina proprio no: “Non sapevo neanche nuotare”, ha raccontato. Fu la mamma, soprattutto, a imporsi: “Oggi devo dire grazie a lei se sono arrivato fino a qui”. Alvaro Granados ha 27 anni ed è uno dei più forti giocatori di pallanuoto del mondo, leader della nazionale spagnola, oro mondiale a Singapore tre mesi fa e oro europeo nel 2024. Adesso è anche il nuovo asso della Pro Recco, che ha già lanciato l’assalto alla conquista della Champions League. Quando si dice, un predestinato. Le prime bracciate con un pallone le ha date nel Club Nataciò Terrassa, li ha capito che mettersi una calottina in testa e fare gol gli piaceva un sacco. Non ha più smesso. A 19 anni ha indossato quella gialloazzurra del Barceloneta e, con quella, è diventato dominante: cinque campionati e cinque coppe di Spagna vinte consecutivamente. Nel 2022, a Budapest, consegna quattro gol al referto della finale contro l’Italia che vale il titolo iridato e che alla Spagna mancava da 21 anni: è il miglior marcatore, è il nuovo re del mondo. Cresciuto sotto gli occhi attenti e affettuosi di Felipe Perrone, il campione brasiliano naturalizzato spagnolo, compagno e idolo , vero e proprio modello di ispirazione. Una cosa è mancata in quegli anni, a Granados: una Champions League con il Barceloneta, squadra senza avversari in patria ma mai capace di replicare in Europa. È stato capocannoniere del torneo per tre volte eppure i suoi gol non sono bastati. Il triennio d’oro della Pro Recco è stato il maggiore impedimento ma, probabilmente, anche il momento in cui Maurizio Felugo ha incominciato a pensare di poterlo portare un giorno nella città della focaccia. Nel mezzo c’è stato il biennio al Novi Beograd, lì dove stavano costruendo uno squadrone capace di far nascere una dinastia e Alvaro, trasferendosi lì, ha sperato ci fossero le condizioni, finalmente, per alzarla la coppa più bella. Ancora niente. E allora Felugo e la Pro Recco ci hanno riprovato: estate 2024, quella del terremoto della pallanuoto. Il club, tempo di incassare il boccone amaro della sconfitta nella finale di Malta contro il Ferencvaros, annuncia l’acquisto di Granados ma, appena dopo, Gabriele Volpi quello del clamoroso disimpegno. Poi, la storia ha preso un altro corso: rinascita, triplete e, con un anno di ritardo, il riacquisto di Granados, respinto sulla porta d’ingresso e, nel frattempo, tornato al Barceloneta. Ora sì, finalmente insieme. Calottina numero 3, l’intelligenza per dettare il gioco e il talento per continuare a fare gol: sei nelle prime due giornate di Champions League e sono suoi 15 dei 107 che la Pro Recco ha già segnato in campionato, dove veleggia a punteggio pieno. Ha un braccio d’oro, Alvaro, e la faccia pulita da bravo ragazzo. L’inserimento con i nuovi compagni è stato veloce e facile, divora la pasta in ogni sua varietà, gli piacciono le vecchie canzoni di Rita Pavone e tifa Real Madrid, una coraggiosa anomalia per un catalano. Recco è piccolina, non è Barcellona ma grande, nuovamente grande, è la squadra di pallanuoto che la rappresenta. La migliore squadra possibile per continuare a vincere. Anzi, per dare al predestinato l’unica vittoria che gli manca. La strada per le finali di Malta è già tracciata.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Alvaro Granados finalmente è pronto a prendersi tutto

Daniele Barone