Mondiali di scherma, fuoriclasse in pedana e show sugli spalti
l'analisiL'Italia chiude con dieci medaglie ai Mondiali di scherma di Milano. C'è stato il sold out ogni giorno per un’edizione senza precedenti
Dieci. Un numero tondo, pieno e perfetto anche nelle sue imperfezioni. Perché sì le medaglie potevano essere 11 ai Mondiali di scherma di Milano. Poteva essere eguagliato il record assoluto di Catania 2011, ma nonostante nel fioretto maschile sia stata l’Asia a prendersi il podio, lasciando giù non solo l’Italia, ma anche Stati Uniti e Francia in quei 4 ori, 4 argenti e 2 bronzi azzurri c’è quanto basta.
Il dominio del fioretto femminile
C’è lo stra dominio delle azzurre del fioretto. Con la forza d’argento di Arianna Errigo tornata in pedana a 4 mesi dalla gravidanza gemellare, l’oro di Alice Volpi e il bronzo di Martina Favaretto. Loro tre insieme a una fenomenale Francesca Palumbo si sono confermate sul tetto del mondo a squadre in un sabato indimenticabile per l’Italia.
Il titolo mondiale della spada maschile
Il 29 di luglio 2023 rimarrà impresso nella mente degli appassionati. A Davide Di Veroli infatti non bastava il secondo posto nella prova individuale. Voleva trionfare insieme ai compagni di squadra Gabriele Cimini, Andrea Santarelli e Federico Vismara. Dopo trent’anni dall’ultima volta l’Italia della spada maschile conquista un nuovo titolo mondiale. Tra l’altro tutto era iniziato proprio con la spada, quella femminile, e quel derby azzurro in semifinale che aveva consacrato la grinta e la dolcezza di Alberta Santuccio, argento e Mara Navarria, bronzo. Con loro pochi giorni dopo anche Rossella Fiamingo e Federica Isola avevano al collo una medaglia d’argento. La squadra azzurra è tenace: non c’è spalla da operare che tenga se il primo oro mondiale individuale è lì a portata di mano. Tommaso Marini alla seconda occasione buona si laurea campione del mondo nel fioretto e proprio davanti al suo pubblico.
Un'edizione senza precedenti
Se i fuoriclasse in pedana sono stati l’essenza di questo mondiale, gli spettatori ne sono stati la colonna sonora: sold out ogni giorno per un’edizione senza precedenti. A tenere alta l’attenzione mediatica internazionale anche il caso di Olga Kharlan, l’atleta ucraina dapprima squalificata perché aveva offerto l’arma e non la mano in segno di saluto alla sua avversaria di nazionale russa e che tirava come neutrale, e poi riammessa alla competizione a squadre della sciabola femminile. Modificato il regolamento: ammesso il saluto con l’arma e stretta di mano non più obbligatoria ma facoltativa. Un passaggio importante anche e soprattutto verso le prossime olimpiadi. La bandiera della Federazione internazionale scherma è stata consegnata alla Francia direzione Parigi 2024. Dall’arco della Pace basta continuare dritto e l’Olimpiade e proprio al fondo della strada ad attendere i nostri campioni azzurri.