Caso pedopornografia, Cassarà respinge le accuse: "Nessun video del mio telefono"

Scherma
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Lo schermidore bresciano ha voluto affidare a un comunicato stampa tutto il suo rammarico per la mancata archiviazione del procedimento che lo vede accusato di aver prodotto del materiale pedopornografico filmando nel centro sportivo San Filippo di Brescia una giovane atleta: "Nessun video nel mio telefono, farò valere le mie ragioni"

Andrea Cassarà sarà chiamato davanti al giudice dell’udienza preliminare a Brescia il 1° ottobre per difendersi dall’accusa di tentata produzione di materiale pedopornografico. Da quanto emergerebbe dalle due consulenze tecniche disposte in fase d’indagini, sul telefono dell’ex schermidore non risulterebbero presenti né fotografie, né video. L’udienza preliminare fissata per il prossimo autunno dovrà dunque ricostruire quanto accaduto nell’ottobre del 2023 nel Centro Sportivo San Filippo di Brescia, quando una giovane atleta, stando a quanto avrebbe dichiarato agli inquirenti, avrebbe visto scattare un flash mentre si trovava nelle docce di uno degli spogliatoi. Le immagini delle telecamere acquisite dai Carabinieri, ai quali la giovane si era rivolta poco dopo, su suggerimento della direzione del Centro parrebbero mostrare una figura assimilabile a quella di Cassarà, che quel giorno era effettivamente presente sul posto in orario compatibile, per effettuare i consueti sopralluoghi e allestimenti per le gare che si sarebbero svolte al San Filippo nei giorni successivi. 

Materiale pedopornografico, Cassarà respinge ogni accusa 

Attraverso un comunicato divulgato ai media, lo schermidore ha voluto respingere ogni accusa: "Nego con fermezza gli addebiti che mi vengono contestati dalla Procura di Brescia e, per tale ragione, confido che verra al piu presto accertata la mia completa estraneita ai fatti. La sera del 20/10/2023 mi trovavo al centro sportivo San Filippo per l’allestimento di una competizione regionale di scherma e non ho mai posto in essere la condotta che mi viene contestata, tanto che gli accertamenti tecnici dell’accusa hanno accertato che nel mio telefono non e presente alcun file con contenuto pedopornografico. Il P.M., nonostante l’assenza di ogni tipo di file, ha voluto proseguire le indagini e ora mi contesta il tentativo sulla base di meri elementi indiziari. Fino ad oggi, ho preferito non rilasciare dichiarazioni nel rispetto delle indagini preliminari in corso, nonche nella serena convinzione che il procedimento sarebbe stato archiviato. Così non e stato e, quindi, mi difendero in tutte le sedi dalle accuse che mi vengono mosse. Infine, esprimo il mio grande rammarico per aver dovuto apprendere durante la fase delle indagini gli aggiornamenti del procedimento tramite i giornali che hanno diffuso notizie coperte dal segreto investigativo".