Marta Bassino: "Vi racconto la mia Olimpiade". Il ritorno a casa (con festa), ed è già ora di Coppa del Mondo

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Dallo spirito olimpico “è come vivere in un altro mondo”, alle gioie del gigante. Il rientro a Borgo San Dalmazzo, la festa a sorpresa "io che volevo andare a dormire..." e il regalo di compleanno più bello: "poterlo festeggiare a casa". Ma la valigia è già pronta, destinazione Crans Montana

LO SPECIALE SKY SPORTS SCHOLARSHIPS

La prima Olimpiade non si scorda mai. Un quinto ed un decimo posto, sulle piste coreane. Un esordio positivo per la giovanissima ventidueenne (compiuti il 27 febbraio) azzurra dello sci che fa parte dello Sky Sports Scholarships, un progetto che supporta le potenzialità degli atleti europei più promettenti. La Corea è già in archivio, anche se le emozioni sono ancora fresche. Quattro giorni di riposo ed è già ora di tornare in pista, direzione Crans Montana, per le ultime gare di stagione. 

L’Olimpiade è stata… Un’esperienza unica, emozionante: forse magico è l’aggettivo che rende di più per raccontare l’esperienza olimpica.

La prima persona che hai sentito dopo il quinto posto in gigante? I miei genitori. In Corea con me c’erano il mio fidanzato ed il mio preparatore. Mia mamma è stata la prima che ho chiamato al traguardo. Mia mamma era forse più emozionata di me. Dopo la prima manche ci siamo sentite via messaggio perché in Italia era notte, poi alla fine del gigante l’ho chiamata.

L'emozione più grande. La delusione più grande. L’emozione più grande è stata la Cerimonia d’apertura. Prima di fare il nostro ingresso, siamo stati più di un’ora e mezzo in attesa e quindi non ho visto niente di quello che stava succedendo…poi quando siamo entrati è stato qualcosa di incredibile, un’esperienza così intensa che mi porterò sempre nel cuore. Poi il giorno del gigante: altre emozioni forti legate alla gara. La delusione? Forse la sede olimpica, ma un po’ me l’aspettavo…palazzi e palazzoni, impianti costruiti per l’evento olimpico, che poi verranno venduti, rimossi o abbattuti e poi, tutto intorno, il nulla...

Dalla Corea hai portato in Italia…Una valigia di souvenir…mascotte, spille, una felpa con il simbolo delle Olimpiadi. Come una vera turista!

Dall’Italia avresti portato in Corea… Avrei portato un po’ più di caldo e soprattutto avrei eliminato il vento.

La vita dell'atleta all'Olimpiade? Durante la prima parte sono stata al Villaggio Olimpico perché era vicino alla sede delle gare (gigante e slalom) poi, nella seconda settimana, ci siamo spostati in un albergo vicino alle piste per la velocità. A me è piaciuto molto stare al Villaggio, eravamo in cinque in un appartamento con tre camere: Irene Curtoni-con cui dividevo io la stanza, Federica Brigone, Manuela Moelgg e Chiara Costazza. L’unica scomodità era…lavarsi i denti dopo colazione! La nostra stanza era al quattordicesimo piano con un solo ascensore…dal secondo giorno ho optato per portare con me lo spazzolino e lavare i denti al piano terra, per non rischiare di perdere l’autobus che ci portava alle piste!

Il famoso “spirito olimpico”… è vero o è solo una bella favola? E’ vero, adesso sono uscita da quello spirito, ma finchè sei là è proprio un’aria diversa che si respira, soprattutto all’interno del Villaggio. E’ come vivere in un altro mondo.

 

Per l’Italia, è stata l’Olimpiade delle donne. Perchè le quote rose sono andate meglio di quelle azzurre? Non saprei, perché i nostri uomini dello sci alpino potevano giocarsi tranquillamente una medaglia, parlo di Peter Fill e Dominik Paris. Le Olimpiadi però non fanno testo: vedi la Shiffrin che non vince il gigante e non va a medaglia nella sua disciplina, oppure Hirscher che esce in slalom.

La vittoria della Goggia è stata… Un boom! Sofia è stata fortissima, se lo merita tutto. Ho seguito la sua gara in televisione: ha sciato davvero forte, brava, brava,brava!

In televisione? Sì, perché durante le Olimpiadi non sono riuscita ad assistere a nessun evento dal vivo. E pure in tv ho visto ben poco, non avevamo neppure la televisione in camera… insomma, mi sono persa praticamente tutte le Olimpiadi, pur stando lì!

Tornare a casa è stata una bella festa. Mi hanno fatto una grande sorpresa: il mio fidanzato è venuto a prendermi all’aeroporto, io ho dormito per tutto il viaggio in macchina verso casa. Quando eravamo vicini all'arrivo ha iniziato a dirmi che dovevo svegliarmi, ma io non capivo e sognavo solo di sdraiarmi a letto…Poi ci hanno fermato anche i Carabinieri: ma in realtà era un mio amico che si era travestito! Quindi ho visto tutte le persone che erano lì ad aspettarmi per festeggiare insieme ed ho capito. A quel punto anche la stanchezza è passata in un attimo!
 

Pronta per rimetterti in pista? Adesso sì, valige chiuse, sto per ripartire. Ma questi quattro giorni di decompressione a casa ci volevano proprio per riposare fisico, piedi e testa!

E' ora di tornare in modalità Coppa del Mondo. Mancano ancora tre tappe: si parte subito da Crans Montana, poi ci si sposta in Germania ad Ofterschwang per il gigante, quindi le finali ad Are. Mi concentrerò sulla velocità, cercando un buon risultato per qualificarmi nel super G. Poi è finita!! Non ho ancora prenotato le vacanze: il mare mi aspetta, ma c’è prima la stagione da finire.

22 anni appena compiuti, auguri Marta! Il regalo più bello è stato quello di poter festeggiare finalmente con la mia famiglia e con il mio fidanzato. Era da un po’ di anni che lo passavo sempre in giro…

Sei proprio una bambina! Ogni tanto, in realtà, mi sento un po’ più vecchia, forse perchè sono abituata a stare sempre con persone più grandi di me…Ma no, ho 22 anni e me li sento bene!