La doppia vittoria in discesa a Bormio ha regalato ancora più certezze a Dominik Paris. L'altoatesino, secondo nella classifica generale di Coppa del Mondo, può puntare al colpo grosso a fine stagione. Le tappe di Wengen e Kitzbühel ci diranno di più sulle ambizioni dell'azzurro
E’ un atleta maturo, consapevole e intelligente, leggero e agile nel gesto tecnico e sereno nella testa. Questo è Dominik Paris. Il velocista azzurro che sta facendo sognare l’Italia dello sci e non solo. E’ il nuovo Tomba? No, questo no perché sono simili nel fisico ma Tomba è stato un personaggio fuori dalle righe, eccellente in slalom e gigante mentre qui abbiamo un velocista per di più molto, molto riservato.
Può vincere la Coppa del Mondo? Può! Certo. E non sarebbe il primo che gareggiando in discesa e super g conquista la classifica generale. Lo fece Alphand nel 1997, rivale di Ghedina, ma è comunque un’impresa difficile perché gli avversari non mancano – vedi Kilde, Kristoffersen, Pinturault – ma è certo che l’assenza di Hirscher potrebbe essere un aiuto. Dove può arrivare? Questo forse non lo sa nemmeno lui. I suoi allenatori dicono che ha fame di vittorie e non si accontenta. Sa cosa gli serve per essere il numero 1 e per questo ha scelto di abitare in Val d’Ultimo dove è cresciuto perché questi luoghi lo rendono sereno, ha voluto circondarsi di persone che ben conosce nel suo staff (un esempio per tutti il suo preparatore Schnitzel che è lo stesso da 8 anni), il suo skiman Zanon è sempre lui e gli prepara sci perfetti, e poi la musica, la sua grande passione. Il suo sfogo. Il suo modo di staccare la spina e se in pista è silenzioso sul palco urla da paura. A Bormio è il pubblico che ha urlato per lui, per ringraziarlo dei risultati – 2 vittorie e una mezza gara da podio. Il suo palmares finora conta due medaglie mondiali e una coppa di super g, 14 vittorie in discesa e 18 in totale. Ora attendiamo Wengen e Kitzbühel perché lo show non è finito qui.