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Marta Bassino, c'era una volta una bambina

la storia

Giovanni Bruno

E' stata la protagonista a Cortina, riportando in Italia un oro mondiale che nel femminile mancava dai tempi di Compagnoni e Kostner. La sua storia si intreccia anche con quella di Sky. Giovanni Bruno ci racconta come...

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C’era una volta una bimba, molto bimba, che sapeva sciare assai bene. Le sue nevi erano quelle delle montagne piemontesi dove anche i miti del ciclismo si erano esibiti nella storia. La bimba ha i suoi primi sci ai piedi grazie al suo papà. Proprio il papà è il suo maestro di vita dei magici sci. Li mette ad appena due anni, sembra nata per quegli strani attrezzi che spesso fanno cadere ma riesce magicamente a fare cose straordinarie.

Lurisia

La bimba cresce, crescono anche gli sci e crescono anche le cose che contornano quegli strani attrezzi. La bimba conosce altri bimbi e questi bimbi fanno uno sci club che chiamano Lurisia. La bimba si diverte sulla neve sempre sotto lo sguardo attento di suo papà maestro. E’ dolce e sorridente, uno scricciolo con delle gambette che tremano quasi quando fanno le curve in mezzo ai solchi della neve appena caduta.

I legnetti di papà

La bimba si chiama Marta ed è ‘bassina’ come il suo cognome Bassino. Marta cresce e diventa anche alta, sorride sempre e sorride ancora di più quando il suo papà maestro la fa correre tra dei pezzi di legnetti bassi per obbligarla a fare delle curve e non scendere giù dritta. Marta sembra un folletto delle nevi, impara subito tanto da costringere tutta la sua famiglia a vederla gareggiare in percorsi sempre più complicati. Marta è veloce, leggera e brava. Segue in maniera perfetta quello che il papà maestro dice, lo dice lui e lo dirà poi chi la segue ancora di più in gare sempre più difficili. Lei risponde ridendo e sorridendo e vincendo.

I primi passi della carriera

La favola prosegue. Le pagine della sua storia si riempiono di tante belle cose. La sua vita è sulla neve. Il suo bel destino corre in mezzo a quei percorsi che adesso si chiamano Slalom Gigante e Speciale. Serve girare veloci e vicino ai paletti che rimbalzano, toccati, sulla neve. Poi ha bisogno di velocità per trovare anche i suoi limiti ed ecco che scende rapida in Supergigante e ancor di più in Discesa libera. Marta comincia a viaggiare e con le sue compagne che si chiamano Frenci, Elena, Sofia e Federica gira il mondo con un sacco grande sulle spalle, valige e fasci di sci. Il suo papà, maestro di un tempo la vede in televisione e con la sua mamma si emozionano tanto quasi alle lacrime. Marta sorride quando leggera scende, sotto il casco imprigiona i suoi capelli che comunque svolazzano dando il ritmo alla sua sciata.

Sky Scholarship

Il suo sci la premia, la conoscono e in molti credono in lei. Anche noi che scriviamo abbiamo un po' scommesso sul suo faccino di bimba e la sua naturale sciata. Prima delle vittorie, prima delle medaglie, prima di coloro che rapiti l’hanno esaltata, molto prima. Scoprire un talento era la missione di Sky Scholarship. Marta è l’unica degli sport invernali e l’unica italiana che viene adottata simpaticamente dal progetto. Molti inglesi e tedeschi, lei però è la sola che scia e che porta l’azzurro dentro. Marta la bimba che sa sciare non ha ancora vinto nulla, è molto brava e prima o poi lo farà… Dicono.

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Il presente

Marta, la bimba è cresciuta. Ha vinto anche tanto. Il talento è sbocciato. Lei che aveva abbracciato le sue compagne quando vincevano ora viene abbracciata. Parlano di lei, raccontano di lei, si aspettano da lei tanto. Porta a casa, tra le sue montagne, con mamma e papà, il suo maestro, una medaglia d’oro. Bellissima, vinta con un urlo nel silenzio. Le gambe sono ormai solide, irrobustite dalla responsabilità come la sua testolina. Il sorriso è lo stesso come la sua semplicità espressiva. E la nostra bimba che abbiamo ammirato da bimba, ragazza e giovane campionessa. Con la sua mamma, il papà, maestro, la sua famiglia, le sue amiche di sempre e quelle di sci… Ci siamo un pochino anche noi nel festeggiare il suo fresco sbocciare. Marta vinci e resta sempre così, quel bel sorriso di bimba delle nevi per continuare a scrivere la tua favola.

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