Biathlon, Lisa Vittozzi a Sky: "Coppa del Mondo vinta con l'intelligenza e i superpoteri"

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Dopo la festa con cui è stata accolta a Sappada, la campionessa del mondo racconta a Sky le emozioni dopo il trionfo, arrivato al culmine di un lungo periodo pieno di difficoltà: "È stato un viaggio sulle montagne russe, ma ho vinto con l'intelligenza, gestendomi anche emotivamente. Quest'anno avevo i superpoteri, mi sono stupita anch'io". Ora il pensiero va già alle Olimpiadi di Milano-Cortina: "L'obiettivo è vincere l'oro"

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C’era tutta la sua Sappada ad accogliere Lisa Vittozzi di ritorno da Canada dove, dopo una lunghissima stagione costellata da imprevisti e peripezie, la campionessa italiana di biathlon è riuscita a conquistare la Coppa del Mondo. Ed è proprio da casa sua che Lisa Vittozzi racconta, intervenendo in diretta su Sky, le emozioni a cui ancora deve dare un ordine: “Ancora non mi rendo bene conto, mi servirà del tempo da sola per godermi tutto quello che ho passato in questi 4 mesi. È stato un lungo cammino e tutto quello che ho vissuto mi è passato davanti in un secondo quando ho alzato la Coppa, ma posso dire di averci creduto fin dalla prima gara”. Tra quella famosa prima gara (vinta) e l’ultima (che l’ha incoronata) un lungo periodo per nulla semplice, tra acciacchi fisici, ricadute e imprevisti: “Ho portato a casa questa coppa con l’intelligenza”, racconta. “Ho vinto la prima gara e poi mi sono ammalata, una bronchite che non mi permetteva di essere al 100%. Sapevo però di non poter saltare le gare perché avrei perso punti importanti e quindi mi sono dovuta gestire anche emotivamente, salvando il salvabile e portando a casa punti. Ho mantenuto la mente lucida fino alla fine: quest’anno avevo un superpotere, poi all’ultima gara ho realizzato che sono umana anch’io…”. Umana, ma non si direbbe, guardando le sue incredibili percentuali al poligono: “Mi sono stupita anch’io della mia freddezza, avevo una sicurezza allucinante, sentivo di avere il controllo della situazione in qualsiasi momento”.

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Un “viaggio sulle montagne russe”, così lo definisce, gestendo momenti difficili anche umanamente: “Poi ho trovato la forza perché sapevo di poter fare tanto nello sport; dopo le Olimpiadi mi è scattata la voglia di riprendermi tutto quello che mi ero persa. È stato un cammino lungo, non era facile uscire da dove mi ero infilata, ma quel percorso mi ha fatto crescere. Uscire da quel periodo è stata una vittoria che mi ha dato consapevolezza e fatto diventare una persona diversa”. E adesso, all’interno di una squadra giovanissima ma che promette bene per il futuro, con i suoi 29 anni può anche ritagliarsi il ruolo di modello: “Essere un esempio per le nuove leve mi fa piacere, loro hanno avuto un ruolo importante nella mia rinascita: mi hanno dato la spensieratezza che mi serviva in un periodo in cui prendevo tutto troppo seriamente. Ora penso di poter dare qualcosa, la mia storia può essere un esempio”. Prossima tappa le Olimpiadi? “Dobbiamo aspettare due anni… È il mio sogno fin da bambina. Cercherò di arrivare al meglio, sicuramente il mio obiettivo è vincere l’oro”.