Incredibile coda del match dell'anno tra Nurmagomedov e McGregor, rissa al vaglio della Commissione dello Stato del Nevada. Il presidente della UFC Dana White ha espresso la sua indignazione sul caos e sui tre arrestati rilasciati senza accuse. Se Nurmagomedov si è scusato in conferenza stampa, Notorius pretende la rivincita
Scene di ordinaria follia sotto gli occhi di mezzo mondo. L’incontro più importante della storia di UFC, la massima organizzazione mondiale nel campo delle arti marziali miste, ha riservato il dominio dell’invincibile Khabib Nurmagomedov contro la superstar Conor McGregor alla T-Mobile Arena di Las Vegas. Vittoria al quarto round imposta dall’arbitro Herb Dean in virtù di una neck crank, schiacciamento del collo che ha decretato per l’ennesima volta la supremazia di Khabib nei pesi leggeri pur senza negare una coda vergognosa. Dopo aver cercato di aggredire l’avversario nell’ottagono sebbene fosse ancora a terra e stordito, il fighter daghestano ha lanciato il paradenti e si è scagliato fuori dalla gabbia dirigendosi verso Dillon Danis, compagno di team di McGregor. Inevitabilmente è scoppiata una rissa furibonda, situazione fuori controllo alla quale ha contribuito un compagno di team di Nurmagomedov (Zubaira Tukhugov, peso piuma russo) che ha colpito alle spalle Notorius all’interno dell’ottagono. Placato non senza problemi il caos nel main event di UFC 229, sull’accaduto si è espresso il presidente della Ultimate Fighting Championsip, Dana White: "Tre persone che fanno parte del team di Khabib Nurmagomedov sono state arrestate e portate in una stazione di polizia di Las Vegas. Dopo l'incontro sono successe tante cose che non sarebbero dovuto accadere. Khabib è uscito dalla gabbia e si è scagliato contro uno dei ragazzi di Conor con cui si stava già beccando durante l'incontro. Non so cosa dire adesso, sono disgustato. Come sta Conor? Ho appena parlato con lui, sta bene. È arrabbiato per come è andato il match, non per quanto successo dopo". Al termine della rissa, Dana White non ha consegnato la cintura a Nurmagomedov, scortato negli spogliatoi tra l’indignazione del pubblico mentre i tre arrestati sono stati rilasciati senza accuse.
Nurmagomedov si scusa, McGregor vuole la rivincita
Una pagina nerissima a seguire lo strapotere nel match di Nurmagomedov, superiore a McGregor pure in fase di striking ribadendo un profilo da campione assoluto nella storia della MMA. Un successo purtroppo accompagnato dall’aggressione a Dillon Danis, sparring partner nonché coach di jiu jitsu brasiliano di McGregor. Non possono bastare giustificazioni legate alla rivalità tra i due, protagonisti dell’evento mediatico del 2018 nella disciplina nonostante Notorius non combattesse da due anni. Nel censurabile accaduto si è distinto Daniel Cormier, campione dei pesi massimi e massimi-leggeri UFC, compagno di team di Khabib che ha immediatamente preso le distanze dal comportamento dello staff del lottatore daghestano: "Ragazzi, due torti non vanno bene. Non li meritava Conor, così come non li meritava nessuno. Ok, non si dicono certe cose per promuovere un evento. Religione, famiglia, le origini, lanciare oggetti in quel di Brooklyn. Per Khabib tutto questo non era semplicemente promuovere un match, era qualcosa di personale. Culture diverse, amico. Che schifo".
A farne subito le spese è stato immediatamente Zubaira Tukhugov, rimosso dal co-main event della Fight Night di Moncton dove avrebbe dovuto affrontare lo sparring partner di McGregor, Artem Lobov: il fighter originario di Grozny è stato infatti licenziato dalla UFC per voce dello stesso Dana White. E Nurmagomedov? Il campione daghestano si è scusato in conferenza stampa: "Questo non è il mio lato migliore, mio padre mi ha insegnato ad essere sempre rispettoso. Chi mi sta vicino sa come sono. Non è possibile parlare di religione e di un Paese intero (riferimento alle provocazioni di Notorius, ndr). Putin mi ha già chiamato e si è congratulato con me. Cambierò tutto da questo giorno".
Il fatto che Khabib non sia stato premiato a centro gabbia non deve suggerire una revoca del titolo, piuttosto una questione di ordine pubblico (e possibile lancio di oggetti) come spiegato da White allo stesso fighter. Certo è che la commissione dello Stato del Nevada ha trattenuto la borsa di 1.5 milioni di dollari di Nurmagomedov consegnando invece allo sfidante irlandese i suoi 2.5 milioni di dollari. Non è ancora dato sapere quali saranno le scelte UFC dopo aver esaminato tutti i fotogrammi del post-match: non vanno escluse conseguenze gravi anche per MCGregor, il quale ha attaccante all’improvviso Abubakar (fratello di Nurmagomedov) mentre si trovava a cavalcioni sulla gabbia. Se Notorius ha deciso di non sporgere denuncia dicendo inoltre di stare bene, il suo head coach John Kavanagh si è limitato a parlare di "vergogna" ritwittando piuttosto il pensiero dello stesso Conor: "Buon colpo, in attesa della rivincita". Difficile pensare ad un rematch tra i due fighter, certo è che il mondo delle arti marziali ha mostrato la sua faccia peggiore nell’evento più atteso di sempre.