Mike Tyson: "Per eludere antidoping ho usato pene finto"

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Intervistato da ESPN, l'ex campione dei pesi massimi e icona sul ring ha rivelato di aver superato i controlli antidoping presentandosi ai prelievi con urina non sua: "Volevo usare quella di mia moglie, ma rischiavo di risultare incinto. Meglio l'urina dei miei figli, ho utilizzato un pene finto"

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Non smette mai di stupire, tantomeno a 14 anni di distanza dall’ultimo match disputato sul ring. Parliamo di Mike Tyson, leggenda della boxe e riconosciuto come uno dei più forti pesi massimi della storia. Spaventoso picchiatore tra gli anni Ottanta e Novanta, lui che vinse 50 incontri dei quali 44 per knockout, Iron Mike si è reso protagonista nel pugilato tanto quanto nella vita extra-sportiva: dalla condanna per stupro nel 1992 ad una serie di episodi controversi (ricorderete il morso all’orecchio di Holyfield nel ’97) fino ai drammi personali, come la dipendenza dalla cocaina e la tragica perdita della figlia Exodus. Recentemente si era riscoperto imprenditore nella coltivazione della marijuana, stavolta Tyson sta facendo parlare di sé per un’intervista rilasciata a ESPN nella quale affronta il tema dell’antidoping e la sua condotta in passato.

Tyson rivela: "Usavo urina dei miei figli per l'antidoping"

L’ha raccontato proprio il 53enne Mike che, scherzando con l’emittente statunitense, ha rivelato come abbia eluso i controlli antidoping presentandosi ai prelievi con urina non sua: "Volevo utilizzare quella di mia moglie, però lei mi disse 'quando avranno i risultati ti diranno che sei incinta'. Così ho pensato che sarebbe stato meglio usare l’urina dei miei figli". Lo stesso Tyson ha confermato la tesi spiegata nel 2013, ovvero come utilizzasse un pene finto mettendo in scena uno stratagemma per non farsi scoprire dagli ispettori antidoping: "La maggior parte degli uomini, anche se sono omosessuali, è sempre a disagio quando mostri loro il pene. Quindi esibivo il mio, loro si voltavano e io usavo quello falso".