Volvo Ocean Race, insidie della 3^ tappa: giorni di tempesta nell'Oceano meridionale

Vela

I sette team della Volvo Ocean Race stanno attraversando l'Oceano meridionale, con onde alte e venti fino a 50 nodi. L'arrivo a Melbourne è previsto per Natale

E' iniziata una delle fasi più dure della Volvo Ocean Race. I sette team, infatti, stanno attraversando l'Oceano meridionale nella terza tappa della competizione (da Città del Capo a Melbourne): difficile, ma anche ricca di fascino. Le velocità sono incredibili, hanno raggiunto anche i 38 nodi con le barche lanciate giù dalle enormi onde tipiche dell'Oceano Antartico: per questo, le decisioni che gli equipaggi prenderanno in queste ore, potrebbero influenzare il risultato a Melbourne. Al rilevamento delle ore 14 italiane, la testa della flotta è sempre occupata da Dongfeng Race Team che è la barca che si è portata più a sud, a sole 7 miglia dalla zona di esclusione dei ghiacci, la Antarctic Ice Exclusion Zone (AIEZ) definita dagli organizzatori. Dieci miglia più a nord gli spagnoli di MAPFRE continuano la rincorsa con Vestas 11th Hour Racing risalito in terza piazza a circa 50 miglia alle spalle dei primi due.

In quarta posizione Team Brunel, mentre 80 miglia dalla poppa di MAPFRE, il Team Akzonobel guidato da Simeon Tienpont è stato costretto a rallentare per un problema alla rotaia della randa, per verificare la situazione e possibili riparazioni. Circa 250 miglia più a nord, Team Sun Hung Kai/Scallywag si è scambiato di posto con Turn the Tide on Plastic per cercare di sfuggire alle condizioni più dure, ma non ci è riuscito completamente. "Ma perché vogliamo tutti venire in questo posto?", ha detto con ironia lo skipper David Witt, "Pensiamo di essere tosti, o cosa? Non capisco. Tutti che continuano a parlare di Southern Ocean, Southern Ocean. Ne ho avuto abbastanza di questo Southern Ocean".

Anche su Turn the Tide on Plastic (il team dell'italiana Francesca Clapcich) ci sono stati alcuni momenti di tensione quando, nel mezzo della notte, si è verificata l'allerta di uomo a mare, ma fortunatamente si è trattato solo di un falso allarme: tutti i componenti dell'equipaggio sono a bordo e in buona salute.