2024, l'anno dell'America's Cup. E Sky ci sarà!

Vela
Giovanni Bruno

Giovanni Bruno

Il nuovo anno sarà l'anno della 37^ America's Cup, la sesta a cui parteciperà Luna Rossa (un record). E Sky Sport anche questa volta seguirà tutto in diretta, portando nelle vostre case lo spettacolo delle Formula 1 dei mari. Contante novità, vele raccontiamo...

133 anni di storia, la più antica, la più ambita, la madre di tutte le Coppe e le sfide. Una sfida infinita: La Coppa America o l’America’s Cup, per gli inglesi che l‘inventarono la Coppa delle 100 Ghinee, The Auld Mug… Insomma una semplice brocca (si fa per dire) che vuol essere l’esempio da cui partirono tutte le disfide tra un Difensore e uno Sfidante: torneo Challenger. Proprio da queste sfide veliche presero spunto, ad esempio, quasi tutti i trofei dove all’inizio, a livello amatoriale, era sempre Inghilterra contro tutti: golf, tennis, cricket e via dicendo. Questa è storia e tradizione, la vela di un tempo che si trasforma negli anni nella vela tecnica, innovativa, tecnologica, sperimentale ed ora che “vola”. 

Si sente spesso dire e soprattutto leggere: “Questa non è vela”. Ci sta, per chi romanticamente osserva dei meravigliosi levrieri che solcano i mari con classiche manovre. Esistono mille regate nel panorama internazionale, con mille soluzioni tecniche diversa. La Coppa America è quella che voluto essere, per prima, la vera Formula 1 dei mari. Ed ecco allora che “non è vela” è l’assurda equazione del ricordo e basta, non vedo prendere l’autostrada alla Red bull di Verstappen alla Ferrari di Leclerc e così sono le barche di Coppa: esaltazione di uno stress tecnologico dettato da chi vince e fa le regole, non dimenticatelo. Aggiungete anche il livello finanziario principalmente sostenuto da pochi e allora il gioco è completo. 

Ultima (ma non ultima di importanza) l’America’s Cup, proprio per il tipo di investimento, è una perfetta macchina televisiva. Sono soldi, tanti, che devono avere un giusto ritorno per le barche e anche per chi le ospita (per questa edizione, la numero 37, è la città di Barcellona che ha voluto fare la differenza per rimodernarsi dopo l’Olimpiade del 1992). 

La Storia è lastricata di nomi altisonanti che sono intervenuti come “sportivi” velici dopo che le loro fortune hanno segnato la storia imprenditoriale nei loro paesi. Quella italiana è semplice: Azzurra (Giovanni Agnelli-Aga Khan), Italia (Maurizio Gucci), Moro Di Venezia (Raul Gardini), Mascalzone Latino (Vincenzo Onorato) e per concludere Patrizio Bertelli con la sua Luna Rossa , alla sesta (record) sfida. E solo nelle ultime affiancato dal marchio prestigioso di Pirelli con Marco Tronchetti Provera

La vera avventura della nuova Luna sarà con il suo diventare rossa in primavera. L’ AC 75 prenderà luce e acqua in una data non meglio identificata quando le rondini saranno su Cagliari. L’AC75 è l’esatta evoluzione del piccolo LEQ 12, The Joker o la Matta, su cui hanno lavorato e testato i ragazzi di Max Sirena. Un lavoro micidiale che di sicuro ha messo in disparte la nascita ed il progredire degli AC40. Max Sirena, il team Principal di Luna Rossa Prada Pirelli, ha preferito concentrarsi sulla fotocopia di quella che sarà la vera barca che il monotipo adatto per Youth e Women voluto da Grant Dalton, supercapo di New Zealand. Due prove fatte con i 40 dai diversi andamenti. Villanova, vicino Barcellona, un vero disastro sia dal punto atmosferico che da quello organizzativo: troppo tardi arrivate le barche e troppo pochi i giorni di regata con troppo poco vento (anzi quasi zero assoluto) e zero riscontri. Diversa è stato la tappa di Jeddah: vento giusto, giusto spettacolo di volo, giuste battaglie e buona organizzazione hanno portato, in un paese dalla totale assenza di storicità velica, una accettabile dose di entusiasmo per una classe che avrà un vero futuro da circuito sul modello del Sail GP con a capo l’esperto Luca Rizzotti. Sul fronte Luna Rossa, scelte di Max Sirena azzeccatissime (forse non è corretto l’accrescitivo, ma è per sottolineare un qualcosa che era stato deciso molto tempo prima, ovvero cambiare l’equipaggio per far esordire dei giovani talentuosi): Ruggero Tita e Marco Gradoni si sono divisi il timone al posto di James Spithill e Checco Bruni, mentre alle loro spalle hanno vigliato sulle vele e tattica Vittorio Bissaro ed Umberto Molineris. Se per quest’ultimo è stata la conferma dell’ennesima campagna di Coppa, per gli altri 3 era la prima assoluta ed una prima contro il meglio della vela internazionale. Nessun team ha cambiato timoniere e quindi i ragazzi italiani se la sono giocata con gli inglesi di Ben Ainslie, i francesi di Quentin Delapierre, gli statunitensi di Tom Slingsby e gli svizzeri di Arnaud Psarophagis. Una giocata magica tanto da arrivare a correre la finale a match race proprio con Peter Burling e la Nuova Zelanda. Hanno perso ma hanno destato una gran bella impressione. Tanto da mettere dei dubbi a Sirena per la vera Coppa? Non credo. Di sicuro è stata una bella risposta e… una panchina lunga per Barcellona

Detto che si comincerà ad agosto con la terza prova delle regate preliminari, si faranno con le nuove barche a mio avviso inutili, o meglio, utili solo per i detentori della coppa, i neozelandesi che così testeranno gli avversari per poi aspettarli solo in finale. Infatti, a settembre ci saranno i Round Robin per gli sfidanti. Un cammino che si chiuderà ad ottobre per definire la barca che, vincendo la Louis Vuitton Cup (la casa del lusso francese è ritornata a sponsorizzare il torneo challenger dopo la parentesi del nome Prada Cup), sfiderà il Defender neozelandese. 

In attesa della 37^ sfida, nelle acque di Barcellona si affronteranno gli AC40 per la Youth e Women America’s Cup. Una prima volta assoluta. Vedere giovani e donne regatare sotto i guidoni dei Club di Coppa è qualcosa di avvincente, soprattutto la conferma al femminile di quello che è stato fatto negli anni con gli F50 del Sail GP (obbligo di avere una velista donna come tattica/stratega) e del concetto olimpico di equipaggi misti (vedi Nacra). Proprio in questa classe l’oro olimpico, il quarto della nostra storia, arriva dalla coppia Ruggero Tita -Caterina Banti

E Sky Sport? Poteva mancare mai mancare una televisione che ha come claim la Casa dello Sport? Infatti Sky sport, che ha trasmesso la precedente avventura di Luna Rossa Prada Pirelli e ha seguito sin dalla prima edizione il Sail GP, ci sarà ancora sia per lo spettacolo dei catamarani di Sail GP (e la fine della quarta stagione con tanti nomi di Coppa), che per la nuova edizione dell’America’s Cup. Sempre tutto in diretta, live, per essere con voi nel racconto dell’evento più antico e storico dello sport. 

Non aggiungo altro, scoprirete passo passo quanto stiamo preparando per farvi assaporare il passato (40 anni fa esordiva Azzurra), il presente tutto su Luna Rossa e il futuro con i giovani e le donne di Coppa. Sky Sport soffia nel vento dell’America’s Cup.