Montepaschi, la leggerezza dell'essere regina

Basket
McIntyre e Domercant del Montepaschi Siena
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PIETRO COLNAGO racconta: ci sono diversi modi per dominare il campionato. Siena ha scelto quello più semplice ed efficace, mettendo il sigillo sulla stagione regolare con 9 turni d'anticipo. E' così che preparerà al meglio i playoff di Eurolega

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di PIETRO COLNAGO


Onestamente: la notizia non esiste. Che Siena fosse la regina del campionato lo si conosceva dalla scorsa estate, prima ancora che i cavalli fossero schierati sulla linea di partenza. Poi però è arrivata, dopo 19 vittorie consecutive, la prima sconfitta nel campionato e allora le certezze si sono incrinate. Solo un pochino ma si sono incrinate. Fino a quando, settimana scorsa, tutto è tornato come prima e Siena, costretta a giocare soffrendo fino alla fine contro la Lottomatica, si è fatta un regalo doppio: primato consolidato con la matematica nella stagione regolare e vittorie numero 100 in serie A (a fronte di sole 10 sconfitte) per il suo coach Simone Pianigiani.

Cercando di entrare nelle pieghe del discorso non si può non notare che, primo, la Montepaschi non ha certo mai distrutto le avversarie di turno ma le ha, quasi tutte, cotte a fuoco lento, non perdendo mai il comando delle operazioni ma mettendo sempre in fila una serie di episodi che hanno fatto pendere il piatto della bilancia sempre (o quasi) dalla sua parte; secondo, proprio in questi ultimi tempi il valore aggiuntivo del gruppo ha fatto la differenza: prendete la partita contro Roma (vinta per la cronaca con "solo" 5 punti di scarto) giocata senza Lavrinovic e, dopo qualche minuto, anche senza Domercant. Dalla panchina sono usciti i soliti “gregari” (che in qualsiasi altra squadra del nostro campionato sarebbero titolari inamovibili) che non hanno certo fatto abbassare l’intensità del gioco: i Carraretto (10 punti) i Ress (10 punti) i Lechtaler (3 punti) non sono stati certo un fulmine a ciel sereno visto che già in passato avevano deciso qualche partita importante ed ora, coem lo stesso Carraretto ha dichiarato alla fine degli ultimi 40 minuti "la consapevolezza di essere i primi della classe è cresciuta. Perché abbiamo sempre lavorato per esserlo, perché sappiamo da tempo che contro di noi tutti danno il 100 % e che non è nel nostro DNA snobbare nessuno".

Parole di saggezza e di umiltà che hanno portato Siena a vincere scudetti e coppe di casa nostra e che, ad oggi, permettono al recordman Pianigiani di programmare un lavoro specifico che possa portare la squadra a giocarsi con tutte le energie possibili il playoff di Eurolega al meglio delle 5 partite contro il Panathinaikos. Gli impegni saranno infatti senza sosta alcuna: se lasciamo passare la prossima partita, inutile per il risultato finale, in Europa, per Siena si tratta di combattere 6 battaglie in 14 giorni. Logico e naturale dover lasciar passare qualcosa, decidere dove prendersi qualche piccolo respiro, e allora perché non farlo in campionato visto che la posizione di regina è ormai assicurata dalla matematica?

Discorso inverso è invece quello che deve fare Milano: l’Armani Jeans è uscita a testa alta dalla sua esperienza continentale, anche per lei l'ultima partita (casalinga contro il Prokom) non conta assolutamente niente e, finalmente, diciamo noi, ora potrà mettere tutte le sue energie nella volata finale del campionato italiano. Dove con la vittoria nel derby su Cantù, ha pescato un jolly non da poco visto che tutte le avversarie davanti a lei hanno lasciato i due punti per strada. L'esperienza di quest’anno ha insegnato che l’Olimpia ha spesso pagato con una sconfitta nella lega italiana nel week end gli sforzi profusi per agguantare una vittoria di prestigio in Europa durante la settimana ed ora si trova ad inseguire  le prime che invece  non hanno avuto ilpeso di questo doppio impegno. Ora può lavorare in settimana per  giocarsi le sue chance di successo. E per Milano questa è una bella fortuna.