Finali playoff, nell'attesa Siena ingaggia Moss
BasketDIARIO DELLA POST SEASON. Luca Corsolini di SKY Sport racconta la lunga vigilia di Gara-1 tra Montepaschi e Armani Jeans. I campioni in carica prendono l'ala piccola di Teramo e mettono gli occhi su Langford della Virtus Bologna. PARLANE NEL FORUM
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di LUCA CORSOLINI
Al secondo giorno di lunga vigilia, troppo lunga, della finale scudetto il basket italiano è già sparito dai giornali, con tanti saluti a quelli che dicono che la mancanza di visibilità è un peccato da mettere in conto a SKY. Chissà se qualcuno ci penserà quando nei prossimi giorni si discuterà anche di tv e comunque di futuro.
Intanto, la finale è già cominciata nel modo diverso di impostare la prossima stagione. Siena, zitta zitta, ha già preso David Moss, potrebbe prendere Keith Langford se questo non significherà indebolire una società amica come la Virtus Bologna, sta scegliendo il meglio per completare il meglio. Milano è alla prese con una situazione difficile: la finale raggiunta, la conferma in Eurolega dicono che la stagione prima di Armani non e'andata male, ma dicono anche che il bilancio chiude in pari per tanti di quei colpi di fortuna che pure in società c'è chi pensa che si possa e si debba migliorare.
Il giudizio su Vitali è stato rivisto, leggere per credere l'intervista di Proli al Corriere della Sera di ieri, oltre tutto pronta da un pezzo e solo aggiornata dopo la semifinale con Biella. E proprio Vitali è un altro snodo: Siena ce l'aveva, l'ha lasciato andare. Vero, è un play di 2 metri, ma soprattutto è un giocatore che deve lavorare tanto, e che al momento costringe troppo la squadra adattarsi a lui quando invece il ruolo dovrebbe presupporre il contrario.
Sempre facendo la sfida Siena-Milano. In Toscana pensano di giocare qualche partita di Eurolega lontano da Siena, da Milano non una parola su una stagione che in quanto a pubblico è statafin troppo deludente, mentre pure l'Armani avrebbe tanto da guadagnare a pensare di giocare l'Eurolega ogni tanto in trasferta, che so, a Torino o a Verona, dove ogni partita diventerebbe un evento.
Dagli altri, segnali zero, o quasi. E allora anche noi ci prendiamo una domenica di semiriposo. Se posso, consiglio a tutti La biblioteca dei morti di Glenn Cooper, pur sapendo che in questi giorni di pezzi forti in libreria ce n'è parecchi.
A domani
di LUCA CORSOLINI
Al secondo giorno di lunga vigilia, troppo lunga, della finale scudetto il basket italiano è già sparito dai giornali, con tanti saluti a quelli che dicono che la mancanza di visibilità è un peccato da mettere in conto a SKY. Chissà se qualcuno ci penserà quando nei prossimi giorni si discuterà anche di tv e comunque di futuro.
Intanto, la finale è già cominciata nel modo diverso di impostare la prossima stagione. Siena, zitta zitta, ha già preso David Moss, potrebbe prendere Keith Langford se questo non significherà indebolire una società amica come la Virtus Bologna, sta scegliendo il meglio per completare il meglio. Milano è alla prese con una situazione difficile: la finale raggiunta, la conferma in Eurolega dicono che la stagione prima di Armani non e'andata male, ma dicono anche che il bilancio chiude in pari per tanti di quei colpi di fortuna che pure in società c'è chi pensa che si possa e si debba migliorare.
Il giudizio su Vitali è stato rivisto, leggere per credere l'intervista di Proli al Corriere della Sera di ieri, oltre tutto pronta da un pezzo e solo aggiornata dopo la semifinale con Biella. E proprio Vitali è un altro snodo: Siena ce l'aveva, l'ha lasciato andare. Vero, è un play di 2 metri, ma soprattutto è un giocatore che deve lavorare tanto, e che al momento costringe troppo la squadra adattarsi a lui quando invece il ruolo dovrebbe presupporre il contrario.
Sempre facendo la sfida Siena-Milano. In Toscana pensano di giocare qualche partita di Eurolega lontano da Siena, da Milano non una parola su una stagione che in quanto a pubblico è statafin troppo deludente, mentre pure l'Armani avrebbe tanto da guadagnare a pensare di giocare l'Eurolega ogni tanto in trasferta, che so, a Torino o a Verona, dove ogni partita diventerebbe un evento.
Dagli altri, segnali zero, o quasi. E allora anche noi ci prendiamo una domenica di semiriposo. Se posso, consiglio a tutti La biblioteca dei morti di Glenn Cooper, pur sapendo che in questi giorni di pezzi forti in libreria ce n'è parecchi.
A domani