AJ-Knicks, roba dell’altro basket. Gallo fa festa al Forum
BasketUna Milano formato Nba ha accolto gli ex Gallinari e D’Antoni per l’amichevole contro la franchigia di New York. L’hanno spuntata gli statunitensi 125 a 113, ma la formazione di coach Bucchi è pronta per l’assalto al titolo. GUARDA LE FOTO
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di ALFREDO ALBERICO
L'incontro tra Armani Jeans e Knicks non poteva essere solo una festa. Quella c'è stata, e verrà ricordata a lungo dagli appassionati di basket che, in una Milano formato Nba, nei giorni di vigilia e nella spettacolare serata al Forum di Assago hanno potuto vedere all'opera i campioni di New York. Ma c'era molto di più attorno a questo evento. A partire dal ritorno in Italia di coach Mike D'Antoni, uno dei simboli dell'Olimpia, come giocatore prima (1977-1990) e come allenatore poi (1990-1994). "Trovo la città molto più bella", ha detto al suo arrivo. Il sindaco Letizia Moratti si starà ancora sfregando le mani.
Un viaggio nel passato, decisamente più recente, l'atteso faccia a faccia tra i tifosi dell'AJ e il "loro" Danilo Gallinari, nell'occasione ospite d'onore e padrone di casa. Commovente l'abbraccio del pubblico che in uno striscione ha sintetizzato due storie irripetibili: "Gallo, Mike, bentornati".
Il ringraziamento di Danilo nel discorso d’apertura, anche questo mutuato dalla Nba: “Siete speciali”.Lui, che rappresenta quanto di meglio la pallacanestro milanese ha prodotto negli ultimi anni, lo aveva promesso: "Amo l'Olimpia, ma voglio vincere". E il risultato, forse un po' troppo facile da pronosticare, gli ha dato ragione. Ma il 125 a 113 finale non deve trarre in inganno. E' stata partita vera, magari non particolarmente bella, ma tirata al punto giusto da soddisfare le aspettative dei circa diecimila spettatori.
Sì, perché in una serata in perfetto stile americano, dai jingle che hanno accompagnato le azioni alle cheerleader, dalle mascotte agli hot dog, l'Olimpia doveva dimostrare che in Italia, nel campionato che inizierà il 17 ottobre, ora c'è un'alternativa al Montepaschi Siena incontrastato dominatore da quattro anni. E c'è riuscita giocando a viso aperto, con un avvio tutto grinta in cui Mancinelli si è tolto lo sfizio di firmare il primo canestro del match e l'Olimpia tutta di portarsi addirittura avanti nel secondo quarto.
Alla guida dell'AJ ancora Piero Bucchi, qualche fischio per lui all'ingresso in campo. Un'importante campagna acquisti (Hawkins e Jaaber su tutti) dovrebbe averlo messo nelle condizioni di tentare l’assalto all'impero toscano. Siena in estate di pezzi pregiati ne ha persi parecchi, ma ha dalla sua ancora una consolidata mentalità vincente. A Milano occorre stringere i tempi per trovarla.
E poi i Knicks, una franchigia bella e incompiuta. L'obiettivo playoff sfugge dalla stagione 2003-2004, e nemmeno allora andò benissimo con l'eliminazione al primo round. Il rischio è che prima o poi il popolo newyorkese si rompa le scatole di aspettare e si stufi anche di D'Antoni. Il coach con l'arrivo di Stoudemire (ex Suns) almeno un posticino nella post season dovrebbe conquistarlo. Se poi dovesse arrivare Carmelo Anthony da Denver tutto diventerebbe più facile, anche se rischierebbe di farne le spese proprio Gallinari. Rumors.
Nonostante le voci di mercato l’ala di Sant'Angelo Lodigiano si dice tranquillo e ottimista: "Knicks ai playoff e Olimpia da scudetto". Se dovesse azzeccare il pronostico lo chiameranno il 'Mago'. Andrea Bargnani è avvertito.
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Un viaggio nel passato, decisamente più recente, l'atteso faccia a faccia tra i tifosi dell'AJ e il "loro" Danilo Gallinari, nell'occasione ospite d'onore e padrone di casa. Commovente l'abbraccio del pubblico che in uno striscione ha sintetizzato due storie irripetibili: "Gallo, Mike, bentornati".
Il ringraziamento di Danilo nel discorso d’apertura, anche questo mutuato dalla Nba: “Siete speciali”.Lui, che rappresenta quanto di meglio la pallacanestro milanese ha prodotto negli ultimi anni, lo aveva promesso: "Amo l'Olimpia, ma voglio vincere". E il risultato, forse un po' troppo facile da pronosticare, gli ha dato ragione. Ma il 125 a 113 finale non deve trarre in inganno. E' stata partita vera, magari non particolarmente bella, ma tirata al punto giusto da soddisfare le aspettative dei circa diecimila spettatori.
Sì, perché in una serata in perfetto stile americano, dai jingle che hanno accompagnato le azioni alle cheerleader, dalle mascotte agli hot dog, l'Olimpia doveva dimostrare che in Italia, nel campionato che inizierà il 17 ottobre, ora c'è un'alternativa al Montepaschi Siena incontrastato dominatore da quattro anni. E c'è riuscita giocando a viso aperto, con un avvio tutto grinta in cui Mancinelli si è tolto lo sfizio di firmare il primo canestro del match e l'Olimpia tutta di portarsi addirittura avanti nel secondo quarto.
Alla guida dell'AJ ancora Piero Bucchi, qualche fischio per lui all'ingresso in campo. Un'importante campagna acquisti (Hawkins e Jaaber su tutti) dovrebbe averlo messo nelle condizioni di tentare l’assalto all'impero toscano. Siena in estate di pezzi pregiati ne ha persi parecchi, ma ha dalla sua ancora una consolidata mentalità vincente. A Milano occorre stringere i tempi per trovarla.
E poi i Knicks, una franchigia bella e incompiuta. L'obiettivo playoff sfugge dalla stagione 2003-2004, e nemmeno allora andò benissimo con l'eliminazione al primo round. Il rischio è che prima o poi il popolo newyorkese si rompa le scatole di aspettare e si stufi anche di D'Antoni. Il coach con l'arrivo di Stoudemire (ex Suns) almeno un posticino nella post season dovrebbe conquistarlo. Se poi dovesse arrivare Carmelo Anthony da Denver tutto diventerebbe più facile, anche se rischierebbe di farne le spese proprio Gallinari. Rumors.
Nonostante le voci di mercato l’ala di Sant'Angelo Lodigiano si dice tranquillo e ottimista: "Knicks ai playoff e Olimpia da scudetto". Se dovesse azzeccare il pronostico lo chiameranno il 'Mago'. Andrea Bargnani è avvertito.
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