Il basket perde il suo principe: addio Cesare Rubini
Basket
E' morto a 87 anni, l'ex giocatore e allenatore dell'Olimpia Milano. Oro nella pallanuoto ai Giochi di Londra del 1948, ha conquistato con la squadra meneghina 15 scudetti e una Coppa dei Campioni. Meneghin: "Ha inventato il basket". IL VIDEO
E' morto questa notte a Milano Cesare Rubini. Ex pallanotista e giocatore di basket, Rubini, classe 1923, era l'ultimo campione in vita del Settebello oro ai Giochi di Londra del 1948. Malato da tempo di Alzheimer è deceduto per le complicazioni di una broncopolmonite. Rubini rimane l'unico europeo presente in due Hall of Fame: nel 1994 fu eletto nella Naismith Basketball di Springfield, Massachussetts e nel 2000 è entrato a far parte della International Swimming Hall of Fame.
Come pallanuotista giocò a Trieste, Milano, Napoli, Camogli, vincendo sei scudetti; come cestista a Trieste e Milano. In acqua vinse l'europeo di Montecarlo del '47, oro olimpico a Londra nel '48, nel '52 il bronzo a Helsinki. E' stato 56 volte azzurro, con sei titoli tricolore, nella duplice veste di allenatore-giocatore.
Nel basket ha vinto 15 titoli (i primi cinque come allenatore-giocatore) tra il 1950 e il '72, ed è stato azzurro per 39 volte, conquistando tra l'altro l'argento agli Europei di Ginevra del 1946. A Milano conquistò, da allenatore, anche la prima Coppa Campioni (nel '66) della storia del basket italiano, con Bill Bradley in squadra come straniero.
Grande commozione nel mondo della pallacanestro. Il presidente federale Dino Meneghin: "Ha inventato la pallacanestro moderna, la sua spettacolarizzazione, la creazione della notizia per portare il basket fuori dal basket. Ricordo la sua signorilità, il suo modo di stare in panchina". Dolci ricordi anche per Gianni Petrucci: "Era una bella persona, a cui ho voluto molto bene e che mi ha aiutato quando ero dirigente nel basket. Ha vinto tutto nella pallanuoto e nella pallacanestro, tranne il male alla fine", ha concluso il numero 1 del Coni.
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Come pallanuotista giocò a Trieste, Milano, Napoli, Camogli, vincendo sei scudetti; come cestista a Trieste e Milano. In acqua vinse l'europeo di Montecarlo del '47, oro olimpico a Londra nel '48, nel '52 il bronzo a Helsinki. E' stato 56 volte azzurro, con sei titoli tricolore, nella duplice veste di allenatore-giocatore.
Nel basket ha vinto 15 titoli (i primi cinque come allenatore-giocatore) tra il 1950 e il '72, ed è stato azzurro per 39 volte, conquistando tra l'altro l'argento agli Europei di Ginevra del 1946. A Milano conquistò, da allenatore, anche la prima Coppa Campioni (nel '66) della storia del basket italiano, con Bill Bradley in squadra come straniero.
Grande commozione nel mondo della pallacanestro. Il presidente federale Dino Meneghin: "Ha inventato la pallacanestro moderna, la sua spettacolarizzazione, la creazione della notizia per portare il basket fuori dal basket. Ricordo la sua signorilità, il suo modo di stare in panchina". Dolci ricordi anche per Gianni Petrucci: "Era una bella persona, a cui ho voluto molto bene e che mi ha aiutato quando ero dirigente nel basket. Ha vinto tutto nella pallanuoto e nella pallacanestro, tranne il male alla fine", ha concluso il numero 1 del Coni.
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