Arriva Siena, Gallinari: "Importante mandare un messaggio"
BasketAlla presentazione del nuovo capitolo della serie Call of Duty l'ala dell'EA7 si gode il calore della sua Milano e conferma la validità del contratto fino al termine del lockout americano: "Lascerò una Milano più forte. Ora bisogna vincere contro Siena"
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di Matteo Veronese
Milano va alla "guerra" contro Siena e il soldato Gallinari si prepara, allenandosi con due duri d'eccezione: Joey Barton e Stefan Effenberg. Sembra vero, ma è tutto un gioco. Al lancio europeo del nuovo Call of Duty a Milano c'era anche il Gallo, che si è esibito in una sfida in multiplayer con colleghi sportivi e non collegati da tutta Europa. Il risultato? Diciamo che se la cava meglio con stoppate e tiri da 3. E con i dribbling: "Me lo ha fatto scoprire un amico, che se la cava meglio di me".
Aggiudicato. E poi non è mica da questi particolari che i tifosi dell'Olimpia lo giudicano. Al MediolanumForum, per strada e ad eventi come quello di ieri sera, il calore attorno a Danilo è incredibile. La gente lo ferma, gli chiede una foto o un autografo, una stretta di mano, tanti ricordano un aneddoto di quando era solo una bella promessa del basket italiano, ma soprattutto tutti vogliono sapere quanto si fermerà e come vanno le trattative dall'altra parte dell'oceano tra proprietari e club, e se non preferirebbe restare a Milano il più possibile. Lui conferma la validità del contratto con la EA7 fino al termine del lockout americano, per il resto scrolla le spalle, allarga le braccia e sorride un po' imbarazzato nel dover scegliere tra ragione e sentimento. Anche se è evidente che essere tornato "a casa" fa un bell'effetto.
Il presente più prossimo ti regala una sfida con Siena, esattamente dove eravamo rimasti prima che si rendesse eleggibile per l'NBA, il 23 aprile 2008. Non è una sfida-scudetto, come si dice, ma poco ci manca.
"Per la struttura del campionato ovviamente non lo è, ma è una gara importantissima anche se arriva ad inizio stagione. Anzi forse proprio per quello. Vincere vorrebbe dire tantissimo per noi, per la società e per i tifosi, manderemmo un messaggio forte e chiaro".
Quando te ne andrai, che Olimpia lascerai, anche rispetto al tuo primo "arrivederci"?
"Sicuramente più forte di quella che lasciai anni fa, senza nulla togliere ai compagni che avevo allora e ai quali voglio bene. Però la squadra in questi anni è cambiata, è cambiato il gruppo ed è cambiata la società. Ora siamo più forti, più solidi, anche più consapevoli del potenziale e veramente competitiva".
di Matteo Veronese
Milano va alla "guerra" contro Siena e il soldato Gallinari si prepara, allenandosi con due duri d'eccezione: Joey Barton e Stefan Effenberg. Sembra vero, ma è tutto un gioco. Al lancio europeo del nuovo Call of Duty a Milano c'era anche il Gallo, che si è esibito in una sfida in multiplayer con colleghi sportivi e non collegati da tutta Europa. Il risultato? Diciamo che se la cava meglio con stoppate e tiri da 3. E con i dribbling: "Me lo ha fatto scoprire un amico, che se la cava meglio di me".
Aggiudicato. E poi non è mica da questi particolari che i tifosi dell'Olimpia lo giudicano. Al MediolanumForum, per strada e ad eventi come quello di ieri sera, il calore attorno a Danilo è incredibile. La gente lo ferma, gli chiede una foto o un autografo, una stretta di mano, tanti ricordano un aneddoto di quando era solo una bella promessa del basket italiano, ma soprattutto tutti vogliono sapere quanto si fermerà e come vanno le trattative dall'altra parte dell'oceano tra proprietari e club, e se non preferirebbe restare a Milano il più possibile. Lui conferma la validità del contratto con la EA7 fino al termine del lockout americano, per il resto scrolla le spalle, allarga le braccia e sorride un po' imbarazzato nel dover scegliere tra ragione e sentimento. Anche se è evidente che essere tornato "a casa" fa un bell'effetto.
Il presente più prossimo ti regala una sfida con Siena, esattamente dove eravamo rimasti prima che si rendesse eleggibile per l'NBA, il 23 aprile 2008. Non è una sfida-scudetto, come si dice, ma poco ci manca.
"Per la struttura del campionato ovviamente non lo è, ma è una gara importantissima anche se arriva ad inizio stagione. Anzi forse proprio per quello. Vincere vorrebbe dire tantissimo per noi, per la società e per i tifosi, manderemmo un messaggio forte e chiaro".
Quando te ne andrai, che Olimpia lascerai, anche rispetto al tuo primo "arrivederci"?
"Sicuramente più forte di quella che lasciai anni fa, senza nulla togliere ai compagni che avevo allora e ai quali voglio bene. Però la squadra in questi anni è cambiata, è cambiato il gruppo ed è cambiata la società. Ora siamo più forti, più solidi, anche più consapevoli del potenziale e veramente competitiva".