Via il ragazzo col turbante. Petrucci: "L'arbitro sbaglia"
BasketNel campionato di basket Under 17 espulso un ragazzo indiano perchè indossava il copricapo: "Mi sono sentito umiliato". L'arbitro: "Ho applicato il regolamento". Petrucci: "Serve buonsenso"
La storia - Singh S., il sedicenne del Villongo Basket è stato allontanato dal parquet sabato scorso perchè indossava il tipico copricapo Sikh (o meglio il patka, cioè la sua versione ridotta, utilizzata nello sport). "Al momento dell'appello - racconta Singh - l'arbitro non mi ha detto nulla, si è limitato a dire di togliere i bracciali e di tenere la maglia nei pantaloni. Pensavo si fosse accorto del turbante. Poi, invece, una volta in campo, mi ha detto di toglierlo, perchè così non potevo giocare. In cinque anni di partite non mi era mai capitata una cosa simile. Ci sono rimasto molto male, per me è stata un'umiliazione. A quel punto sono uscito dal campo. Bisogna capire che non lo indosso per moda, ma perchè lo impone la mia religione. Bisogna rispettare la fede e le tradizioni altrui", ha sottolineato l'atleta indiano. Nonostante i compagni di squadra avessero spiegato all'arbitro il perchè del turbante, il direttore di gara aveva ritenuto giusto applicare il regolamento.
A seguito dell'esclusione del ragazzo la Sebino Basket Villongo si era ritirata dalla partita per solidarietà con il proprio giocatore e sul risultato adesso deciderà il Giudice sportivo territoriale.
Copricapi vietati. Il regolamento della Fiba (International Basket Federation) parla chiaro: dall'estate scorsa tutti i copricapi superiori ai 5 cm sono proibiti. "Il nostro giocatore scende in campo con il copricapo da cinque anni e nessuno aveva mai avuto da ridire. Non era mai successo prima e speriamo che non succeda più" è l'auspicio di Riccardo Paris, responsabile del settore giovanile del Villongo.
"Gli uomini, in fondo ragionevoli, riducono a regole perfino i loro pregiudizi." Charles-Louis de Montesquieu. http://t.co/9AVXAjqDhZ
— Sebino Basket (@sebinobasket) 19 Gennaio 2015
Il precedente. Non è la prima volta che lo sport, e i suoi regolamenti, si scontra con le esigenze di differenti culture e religioni. Anni fa fece scalpore nel calcio l'esclusione di Asmahan Mansour ragazzina undicenne di Ottawa in Canada, costretta a lasciare il campo perchè indossava lo hijab. Calcio all'avanguardia. Nel marzo scorso, a Zurigo, durante una riunione dell'International Board, i legislatori del calcio hanno introdotto un'importante novità: concesso il turbante agli uomini e il velo alle donne.