C'è rammarico nelle parole del n°8 azzurro al termine della sfida persa contro la Serbia; autore di una prestazione maiuscola, che ha tenuto in partita l'Italia soltanto per tre quarti: "Ci sono altre sfide in cui poter provare a rifarci: con Spagna e Porto Rico dobbiamo arrivare carichi, recuperare il più possibile le energie e pronti ad affrontare altre due lotte come la sfida di oggi”.
Non c’è soddisfazione, ma solo rammarico nelle parole di Danilo Gallinari – nonostante i 26 punti con 12 tiri dal campo e una prestazione individuale in cui c’è davvero poco di cui potersi rammaricare: “La differenza tra noi e la Serbia si è vista nella continuità della partita. Abbiamo fatto una buona gara per tre quarti, poi sappiamo bene che per reggere bisogna fare 40 minuti al massimo. E in questo sono stati più bravi loro”. Continuità, profondità del roster, ma anche questione di furbizia. E i serbi in questo sono dei maestri, anche quando si tratta di ottenere punti comodi a cronometro fermo: “Se concedi così tanti liberi a un gruppo così forte poi fai fatica a stargli dietro. Hanno giocato molto sui lunghi e grazie a loro sono andati in lunetta. In più a cronometro fermo hanno ottime percentuali e questo ha fatto la differenza. Inoltre la capacità di costruire tiri con spazio è sempre stata una loro prerogativa: non abbiamo certo scoperto questa sera la loro forza”. Per questo la super prestazione del numero 8 azzurro passa inevitabilmente in secondo piano: “Non guardo alla mia prestazione individuale: è una sconfitta e l’unica cosa a cui pensare è che ci sono altre sfide in cui poter provare a rifarci. Con Spagna e Porto Rico dobbiamo arrivare carichi, recuperare il più possibile le energie e pronti ad affrontare altre due lotte come la sfida di oggi”.